Cina: Amnesty denuncia aumento repressione

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Cina: Amnesty denuncia aumento repressione

02 Aprile 2008

Con l’approssimarsi dei Giochi Olimpici
di Pechino 2008 la repressione nei confronti degli attivisti per
i diritti umani in Cina sta aumentando invece di diminuire.

E’ la
denuncia di Amnesty International che, a quattro mesi dall’inizio
delle Olimpiadi, si dice sempre più scettica sulla possibilità
che la situazione migliori, tanto meno in Tibet.

I politici di tutto il mondo e il Cio (Comitato olimpico
internazionale) rischiano di essere complici di una “cospirazione
del silenzio” se non si esprimono contro questa repressione,
osserva l’organizzazione con sede a Londra, in un rapporto
intitolato: “Il conto alla rovescia olimpico – la repressione
degli attivisti minaccia i Giochi olimpici”

“Di giorno in giorno diviene sempre più chiaro che l’attuale
ondata di repressione si produce proprio a causa e non malgrado
le Olimpiadi”, denuncia Amnesty. Coloro che criticano il governo
sono presi di mira “proprio nel tentativo di dare al mondo
esterno un’immagine stabile e armoniosa entro l’agosto 2008”,
rileva il rapporto.

A Pechino e dintorni le autorità cinesi hanno imposto il
silenzio e imprigionato numerosi attivisti pacifici nel quadro di
un’operazione di “pulizia” preventiva dei Giochi. “QUesti
comportamenti mettono seriamente in dubbio l’autenticità delle
intenzioni delle autorità cinesi di migliorare i diritti
dell’Uomo con l’approssimarsi dei giochi olimpici”, sottolinea
Irene Khan, segretario generale di Amnesty.

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