Cina. Protesta popolare contro la costruzione un impianto chimico
14 Ottobre 2008
di redazione
Il quotidiano cinese South China Morning Post pubblica una notizia sulla protesta degli abitanti di Taizhou, nella provincia di Zhejiang, poco lontano da Shanghai che si oppongono al progetto del grande impianto chimico in città.
Tale movimentazione, ricorda le manifestazioni spontanee di Xiamen che alla fine costrinsero il governo a retrocedere sul piano di costruzione di uno stabilimento industriale. "Non vogliamo un grande impianto chimico qui. È inquinante e pericoloso per la nostra salutè", accusano gli abitanti. Per contrastarlo, memori dell’inattesa vittoria popolare di Xiamen, hanno iniziato a mobilitare la pubblica opinione, attraverso messaggi in rete e sms.
"Il governo non dovrebbe cercare di trarre profitto a discapito dell’ambiente", affermano gli abitanti. "Inoltre il paraxylene è altamente pericoloso, causa cancro e malformazioni nei bambini. Sarebbe una catastrofe se ci fosse una perdita".
Le autorità, però, non sembrano pronte a abbandonare il progetto da 60 miliardi di euro che dovrebbe produrre ogni anno 34 milioni di tonnellate di petrolio, 2,4 di etilene e 2,4 di paraxylene. Esse sostengono che il sito industriale farà fiorire l’economia della città e le proteste che sono state sollevate sono soltanto frutto dell’ignoranza.
"È troppo presto per preoccuparsi,- replicano le autorità locali – , il progetto è ancora in stato di pianificazione e non è stato raggiunto alcun accordo per l’impianto" che, secondo le fonti ufficiali, prenderebbe la forma di una joint venture tra China National Petroleum e Shell.