Clinton: “Il 2011 non sarà la fine del nostro impegno in Afghanistan”
20 Luglio 2010
di redazione
"E’ l’inizio di una nuova fase e non la fine del nostro impegno". A dirlo è stata il segretario di Stato americano Hillary Clinton alla conferenza internazionale dei paesi donatori che si è aperta questa mattina a Kabul, in riferimento alla data fissata dal presidente Barack Obama per l’avvio del ritiro delle truppe americane dall’ Afghanistan: luglio 2011.
Il segretario di Stato americano ha detto inoltre che la comunità internazionale non dimenticherà le donne afghane. Il ministro degli Esteri Usa e l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Catherine Ashton, hanno spiegato alle leader femministe a Kabul che l’occidente non consentirà che l’Afghanistan ritorni all’epoca del regime dei talebani.
Il presidente afghano Hamid Karzai ha detto che il Paese si prepara "ad assumere le responsabilità della sua sicurezza all’orizzonte del 2014" e ha chiesto alla comunità internazionale di appoggiare il loro piano di reintegrazione e riconciliazione. "Noi vogliamo convincere a unirsi a noi quegli oppositori che accetteranno di rispettare la Costituzione e romperanno i loro rapporti con Al Qaeda", ha aggiunto il capo di Stato afghano. Il governo di Kabul ha presentato i progetti ministeriali di cinque settori (sviluppo economico e rurale, valorizzazione delle risorse umane, governance, sicurezza e infrastrutture) su cui chiede ai Paesi donatori di far convergere le risorse già stanziate. L’ambizione del governo è di ottenere dalla comunità internazionale che almeno il 50% di quegli aiuti nei prossimi anni (13 miliardi di dollari) siano convogliati attraverso le casse dello Stato.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha sostenuto che «con questa conferenza abbiamo segnato l’autentico inizio della transizione in Afghanistan». Il massimo responsabile delle Nazioni Unite ha rivolto anche un appello agli afgani "a unirisi, a lavorare insieme, nel mutuo rispetto e per la sovranità del governo. Avete sofferto molto e ora è il momento di costruire insieme un nuovo Paese".