Come scegliere una macchina da cucire professionale
12 Luglio 2019
Emblema della cultura artigiana italiana, la macchina da cucire ha attraversato tutte le fasi dell’evoluzione tecnologica del nostro paese, fino a diventare strumento altamente performante a servizio dell’industria tessile e pelletteria. Chiunque abbia fatto del cucito la propria professione, che sia un piccolo artigiano o un’azienda improntata alla grande distribuzione, ha bisogno di macchine da cucire professionali, con caratteristiche e componenti finalizzate al prodotto finito.
Per prima cosa è bene tener presente i materiali con cui abbiamo intenzione di lavorare, i filati di bassa qualità creano problemi di cucitura quanto l’utilizzo di strumenti sbagliati come aghi e punte. Per questo motivo, bisogna partire dalla grammatura del tessuto per capire quale macchina utilizzare. Un buon consiglio è quello di portare un campione del prodotto finito al fornitore di macchine da cucire, in modo che possa consigliarvi al meglio.
L’azienda Lolli, leader nel settore delle macchine da cucire, applica in pieno questa metodologia a ritroso, per essere certa di fornire al cliente il miglior prodotto possibile. A seconda del settore di riferimento, che sia sartoria, tappezzeria, automotiv o pelletteria, Lolli è in grado di fornire la giusta strumentazione, forte della vasta gamma di macchine a disposizione.
Ma come scegliere la macchina più adatta al nostro scopo? Orientarsi in un mondo di marche e modelli non è cosa semplice, per quel che riguarda il settore dell’abbigliamento, Lolli consiglia di orientarsi tra Juki, Durkopp Adler,Siruba,Pfaff Rimoldi, Maier e Complett. Grazie ai progressi tecnologici nel campo dell’elettronica, ad oggi è possibile trovare automazioni integrate anche nelle semplici macchine lineari, dando la possibilità ai piccoli laboratori sartoriali, di usufruire di un prodotto di qualità superiore ma ad un costo accessibile.
Se invece si ha bisogno di una macchina altamente performante, la Vetron di Typical, rappresenta la rivoluzione del cucito digitale. Utilizzata anche nell’ automotiv, è provvista di un sistema di acquisizione programmato che permette alla macchina di memorizzare le condizioni di cucitura di ogni modello, dalla pressione, alla velocità, all’alzata del piedino, dando la possibilità di passare da un modello all’altro con un semplice click. Questo permette di avere un database in cui ogni modello ha i suoi parametri di realizzazione, un sistema che permette di essere gestito anche da una rete centralizzata all’interno di una fabbrica.
Per quel che riguarda il settore automotiv, è presente una categoria apposita di macchine. Lavorare con questo tipo di strumentazione, richiede una messa a punto speciale della macchina, che necessita esperienza e competenze altamente specializzate.
Nel settore auto, Lolli consiglia tre case: Durkopp-Adler, Juki e la sopracitata Vetron.
Fiore all’occhiello dell’artigianato made in Italy, anche il settore pellettiero richiede dei macchinari appositi. Le case di produzione più accreditate del settore sono: Omac, Bibo, Atom, Angeleri, Overmec, Galli, SPS, Fav, Camoga, Sagitta, Ares Italia e Antares. In pochi anni, lo sviluppo tecnologico di queste macchine da cucire, ha fatto incredibili passi in avanti, portandole ad essere sempre più veloci e precise.