Complotto per uccidere Obama. La scorta la protegge dal gennaio 2007
28 Ottobre 2008
di redazione
Il governo di Washington ha reso noto di avere sventato un complotto che avrebbe dovuto portare all’assassinio di Barack Obama, il candidato democratico alla Casa Bianca.
Obama viaggia sotto scorta fin da quando annunciò la sua intenzione di candidarsi per la presidenza, a gennaio 2007, ed è protetto dal Secret Service esattamente dal 3 maggio di quello stesso anno. Quel giorno i servizi segreti americani decisero di rafforzare la protezione nei confronti del candidato democratico alla Casa Bianca accogliendo una sua richiesta in tal senso. Non venne precisato in quell’occasione per quale motivo il ministro per la Sicurezza Interna, Michael Chertoff, avesse concesso l’autorizzazione, nè i responsabili della sicurezza lo hanno mai reso noto. Il 3 maggio un portavoce del ministero, Russ Knocke, si limitò a precisare che ”ci sono criteri sulla base dei quali facciamo le nostre valutazioni”. Solitamente ai candidati presidenti viene affidata la protezione del Secret Service solo quando ricevono l’investitura ufficiale dal partito. In queste presidenziali 2008, invece, sia Hillary Clinton, in quanto ex First lady, sia Barack Obama l’hanno ricevuta già nella fase delle primarie.
Dall’inizio della campagna sono già sette le persone che sono state arrestate perchè accusate di voler uccidere Obama: un uomo di 47 anni era stato arrestato all’inizio di agosto in Florida. Nella sua auto, parcheggiata poco distante da un albergo in cui il senatore avrebbe dovuto alloggiare, furono trovate armi e munizioni. L’uomo, accertò la polizia, era un mitomane. Il quale però poche settimane prima si era vantato con alcuni colleghi dicendo di voler uccidere Barack Obama. Poche settimane dopo, alla vigilia della convention democratica di Denver, la polizia arrestò nei pressi di Denver quattro balordi del Colorado vicini agli ambienti suprematisti bianchi. Anch’essi avevano messo a punto un piano (giudicato poco credibile) per voler arrivare al senatore nero. Oggi, infine, gli ultimi due arresti. Anche loro neonazisti skinhead intenzionati a uccidere Barack Obama. E con lui altri 102 neri. ”Magari decapitandoli” hanno riferito gli investigatori, che hanno definito ”serio” il piano.
La stampa degli Stati Uniti ha deciso oggi di ignorare la notizia del complotto: nessun articolo in proposito su Washington Post e New York Times, che pure hanno reso pubblico il loro endorsement al senatore dell’Illinois, così come sul Chicago Tribune e sul Washington Times. Profilo basso, invece, per Usa Today e Los Angeles Times, che pubblicano la notizia nella sezione dedicata alla campagna elettorale.
Due ragazzi del Tennessee, Daniel Cowart di 20 anni e Paul Schlesselman di 18, sono stati arrestati con l’accusa di possesso illegale di fucili a canne mozze. Ma in mente avevano un reato ben più grave: volevano uccidere il candidato alla Casa Bianca Barack Obama, sparandogli o decapitandolo nel corso di un comizio in una scuola nei pressi di Memphis.