Conflitto in Congo. Onu lancia l’appello per il cessate il fuoco

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Conflitto in Congo. Onu lancia l’appello per il cessate il fuoco

22 Ottobre 2008

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha lanciato un appello al cessate il fuoco nella regione orientale della Repubblica democratica del Congo, sollecitando i governi regionali a cessare ogni sostegno ai gruppi armati che operano nell’area.

In un dichiarazione letta dal presidente di turno, l’Ambasciatore cinese Zhang Yesui, il Consiglio di sicurezza si dice "allarmato per le conseguenze umanitarie dei recenti scontri e invita tutte le parti a rispettare immediatamente un cessate il fuoco". I 15 Stati membri del Consiglio "condannano con forza il continuo reclutamento e uso di bambini da parte dei gruppi armati e il continuo ripetersi di violenze sessuali, e chiedono a tutte le parti coinvolte di rispettare il diritto internazionale, incluso il diritto umanitario internazionale e quello sui rifugiati".

Sono oltre 150.000 le persone costrette a fuggire dal nord-est del Congo a causa della ripresa delle ostilità nelle provincie di Ituri e Nord-Kivu, dove le truppe governative si confrontano rispettivamente con i ribelli ugandesi dell’Esercito di resistenza del Signore (Lra) e con i miliziani guidati dal generale dissidente tutsi Laurent Nkunda. "I gruppi armati che operano nella regione devono deporre le armi – ha aggiunto Zhang – e presentarsi senza indugio alle autorità congolesi e alla missione dell’Onu (Monuc) per il loro disarmo, rimpatrio, reinsediamento o reinserimento".

Il Consiglio di sicurezza ha quindi sollecitato "i governi di Congo e Ruanda a sforzarsi di risolvere in tempi rapidi le loro divergenze", chiedendo al governo di Kinshasa di assicurare che non ci siano legami tra le forze governative e le Forze democratiche di liberazione del Ruanda (Fdlr), i ribelli ruandesi hutu presenti nel Nord-Kivu dagli anni novanta. Alcuni di loro sono accusati di aver partecipato al genocidio del 1994 in Ruanda. Il governo di Kigali accusa il Congo di appoggiare queste forze, mentre a sua volta Kinshasa accusa il Ruanda di sostenere i ribelli di Nkunda.