Congo. Dagli elicotteri dei caschi blu piovono raffiche contro i ribelli

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Congo. Dagli elicotteri dei caschi blu piovono raffiche contro i ribelli

27 Ottobre 2008

La portavoce Onu, Sylvie van den Wildenberg, ha riferito che i caschi blu hanno sparato contro le forze ribelli che si aggiravano su Kibumba, 45 chilometri a nord di Goma.

Migliaia sono stati sfollati nei combattimenti in Congo tra truppe governative e forze ribelli. Il leader della guerriglia, il generale Laurent Nkunda, ha ignorato le richieste del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di rispettare il cessate-il-fuoco di gennaio, mediato dallo stesso Palazzo di Vetro. Nkunda ha sottolineato che i ribelli stanno combattendo per proteggere la popolazione di etnia tutsi.

La situazione è diventata tesa e il generale spagnolo che comanda i caschi blu nella Repubblica democratica del Congo (Rdc) Vicente Diaz de Villegas ha rassegnato le sue dimissioni dopo appena due mesi dalla sua nomina alla guida della missione Onu in Rdc (Monuc), affermando però che è dovuta a "ragioni personali".

In attesa della nomina del suo successore, il generale ghanese Ishmeel Ben Quartey assicurerà l’interim, ha indicato il portavoce. Fonti diplomatiche hanno segnalato che il generale Diaz ritiene che Monuc non abbia i mezzi per far fronte al suo compito, dovendo fronteggiare un netto deterioramento della situazione nell’est del Paese.

Il 3 ottobre, il rappresentante speciale dell’Onu in Rdc, Alan Doss, aveva espresso lo stesso parere, richiedendo mezzi e truppe supplementari per Monuc, durante un’audizione di fronte al Consiglio di sicurezza. Con più di 17.000 soldati, Monuc è la più importante forza di peacekeeping dell’Onu, ma deve sostenere le forze governative nel garantire l’ordine in una regione immensa e instabile da anni, ai confini del Ruanda, dell’Uganda, del Sudan e anche della Repubblica Centrafricana.

Intanto sono quasi 20mila civili fuggiti dai combattimenti tra il Congresso nazionale per la difesa del popolo (Cndp) del leader ribelle tutsi congolese Laurent Nkunda e l’esercito nell’est del Paese, in direzione di Goma, capoluogo provinciale del Nord-Kivu. Dalla ripresa dei combattimenti, il 28 agosto, in violazione di un accordo di pace firmato a Goma a gennaio, gli scontri tra Cndp e Fardc (truppe governative) nel Nord-Kivu hanno spinto circa 200mila persone in più ad abbandonare le loro case, aveva affermato venerdì il Programma alimentare mondiale (Pam) dell’Onu. Secondo l’Onu e  diplomatici, Monuc sarebbe stata presa da parte ieri dalla folla e attaccata oggi dai ribelli pro-Kunda. Montas ha segnalato che il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, è "estremamente preoccupato" dal nuovo deterioramento della situazione nel Nord-Kivu. "Condanna gli attacchi deliberati contro i caschi blu della missione Monuc dalle forze del Cndp. Denuncia la prosecuzione delle ostilità tra le forze del Cndp e quelle dell’esercito, in violazione della tregua", ha aggiunto.

Quasi 20mila civili sono fuggiti dai combattimenti tra la guerriglia congolese di Laurent Nkunda e l’esercito della Repubblica democratica del Congo nell’est del Paese, in direzione della capitale provinciale del Nord-Kivu, Goma. Lo hanno constatato fonti giornalistiche.

A Kinshasa intanto si è insediato oggi un nuovo governo, mentre nella zona orientale del Paese infuriano i combattimenti. Il Presidente Joseph Kabila ha diffuso sulla radio-televisione di Stato un’ordinanza in cui ha reso noto la formazione dell’esecutivo guidato dal premier Adolphe Muzito, 51 anni. Il governo è composta da 54 membri: tre vicepremier, 37 ministri e 13 viceministri. Quattro le donne presenti nella compagine governativa, chiamata al difficile compito di riportare la pace nel Paese e ristabilire l’autorità dello Stato nella zona orientale del Paese, dove sono attivi diversi gruppi di ribelli. Ognuna delle undici province del paese conta quattro esponenti nel governo. "E’ una squadra da combattimento a cui sono state assegnate le missioni principali di sicurezza e di ricostruzione", si legge nel testo. Al Partito del popolo per la ricostruzione e la democrazia (Pprd) del presidente Kabila, maggioritario nell’Alleanza della maggioranza presidenziale (Amp), sono stati affidati i ministeri chiave per la sicurezza, la ricostruzione e lo sviluppo economico. Una delle tre cariche di vicepremier è stata assegnata a Francois Joseph Nzanga Mobutu, figlio dell’ex dittatore Mobutu Sese Seko, presidente dell’Unione dei democratici mobutisti (Udemo).

Il ministero dell’Interno è stato affidato a Celestin Mbuyu, che sostituisce il generale Denis Kalume Numbi, parente del capo di Stato. Gli Esteri tornano ad Alexis Tambwe Muamba, indipendente e alleato dell’Amp. Il Partito lumumbista unificato (Palu) dell’ex premier Antoine Gizenga continuerà a guidare i ministeri delle Miniere e del Bilancio, e uno dei suoi esponenti, Zephyrin Mungongo, è stata nominato viceministro dell’Interno. Il Movimento sociale per il rinnovamento (Msr, alleato dell’Amp),mantiene il ministero dei Lavori pubblici, delle Infrastrutture e della Ricostruzione, mentre uno dei suoi membri, Cesar Lubamba, è stato nominato viceministro delle Finanze. Il Congo figura sesto nella lista dei Paesi più corrotti al mondo, mentre il 75% di suoi 60 milioni di abitanti vive con meno di un dollaro al giorno.