Consob. Parla il presidente Cardia: “C’è rischio asfissia finanziaria per le Pmi”

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Consob. Parla il presidente Cardia: “C’è rischio asfissia finanziaria per le Pmi”

13 Luglio 2009

"Gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria". Questo l’allarme del presidente della Consob, Lamberto Cardia, nel suo intervento all’annuale incontro con il mercato.

Il messaggio è chiaro: "Senza trasparenza e correttezza non c’è fiducia e senza fiducia non c’è stabilità". Cardia nel suo discorso davanti alla comunità finanziaria nella sede della Borsa a Piazza Affari ha voluto sottolineare l’importanza della corretta informazione sui prodotti finanziari proposti ai risparmiatori e dei comportamenti delle banche che li collocano. "Lo scorso giugno sono stati avviati accertamenti ispettivi nei confronti di cinque grandi gruppi" bancari, "finalizzati alla verifica delle concrete modalità di attuazione dei principi di correttezza comportamentale" verso la clientela.

La Commissione "anche nei casi di dialettica interna, intende perseguire sempre nella sua attività collegiale l’interesse del mercato e di coloro che in esso operano, primi fra questi i risparmiatori, parte più debole del sistema, ma nel contempo essenziale centro motore dello stesso". Così il presidente della Consob fa un riferimento implicito alle recenti divergenze in seno alla Commissione sulle modifiche alla direttiva "trasparency" che hanno portato Cardia a presentare le dimissioni, subito respinte dal Consiglio dei ministri.

Poi risponde ad una domanda sulle presunte voci di un accordo con la capitale inglese: "L’alleanza con Londra contiene rischi di impoverimento per Piazza Affari. Il processo di integrazione con il London Stock Exchange si confronta con una competizione più accentuata da parte di piattaforme alternative di negoziazione e di sistemi interni degli intermediari, che spesso beneficiano di asimmetrie regolamentari", osserva Cardia.

Per quanto riguarda il calcio in Borsa, Cardia, facendo riferimento ai tre club calcistici quotati a Piazza Affari ovvero As Roma, Juventus e Lazio, ammette che rappresenta "un settore strutturalmente interessato dalla diffusione di voci e indiscrezioni, spesso amplificate da una sensibilità esasperata. L’esperienza della quotazione delle società di calcio conferma le preoccupazioni più volte espresse dalla Consob in merito alla possibilità di assicurare il buon funzionamento del mercato in un settore".

"La risposta strategica alle sfide competitive – ha proseguito parlando dei tagli al personale partiti a Milano – dovrebbe salvaguardare il ruolo e le prospettive di sviluppo della piazza finanziaria italiana, di cui la Consob, anche in questa sede, ha più volte segnalato rischi di impoverimento". "La progressiva riduzione del peso degli intermediari italiani nell’azionariato del gruppo – ha concluso riferendosi alle banche italiane socie – indebolisce notevolmente la possibilità che vengano valorizzate al meglio le competenze e le infrastrutture del mercato italiano".