Consulta: Pecorella non si arrende
16 Ottobre 2008
di redazione
Continua il tira e molla tra maggioranza e opposizione sulla scelta del presidente della corte costituzionale. In giornata è stata bloccata la candidatura di Gaetano Pecorella (Pdl), che però non si arrende e controbatte: "Io sono il candidato del partito e faccio quello che mi chiede il partito".
"La mia – aggiunge – non è un’autocandidatura. Il mio nome è stato indicato dai vertici del partito. Che cosa posso dire per come sono andate oggi le cose? Che il voto è libero e che, per quanto riguarda il fatto che in molti siano già partiti visto lo sciopero degli aerei di domani, ritengo che debbano essere i capigruppo a decidere se proseguire con le votazioni o chiedere un tempo di riflessione".
"Se il numero di voti però cresce a queste seconde votazioni – ha concluso nel pomeriggio Pecorella – sarà difficile sostituire il candidato…". Ma alla seconda votazione il numero dei voti è calato. A quanto si apprende da fonti parlamentari, il candidato della Pdl ha ottenuto 411 voti (nella prima di oggi erano stati 445). I presenti alla votazione sono stati 689. Altri voti sono andati a Borrelli (30), Bruno (9), Mattarella (7), La Loggia (7).
Secondo Veltroni: "Noi siamo lì che aspettiamo che finiscano le posizioni irragionevoli. Più che dire che siamo disposti a votare il candidato che ci propongono, che dobbiamo fare?". In realtà il segretario del Pd aveva specificato di voler "valutare un candidato che abbia i requisiti necessari". Ha fatto anche di meglio, spiegando che la sinistra ha dimostrato di avere "senso di responsabilità". Non troppo, visto com’è andata a finire: al secondo voto le assenze maggiori tra i votanti sono state proprio quelle nel gruppo della PDL.