Conti record per Unicredit ma Profumo non conferma gli obiettivi e il titolo crolla

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Conti record per Unicredit ma Profumo non conferma gli obiettivi e il titolo crolla

Conti record per Unicredit ma Profumo non conferma gli obiettivi e il titolo crolla

13 Marzo 2008

Risultati in crescita a due cifre per Unicredit ma l’ad Profumo (nella foto) non conferma gli obiettivi per il 2008 e il titolo crolla in borsa.

Unicredit archvia il 2007 con un utile netto pro-forma normalizzato di 7,282 miliardi di euro, in crescita del 14,4% rispetto al 2006.

Unicredit non è in grado di
confermare gli obiettivi per il 2008 dell’utile per azione (Eps)
È quanto ha affermato l’ad Alessandro Profumo nel corso della
presentazione dei risultati 2007.
Profumo ha quindi spiegato che il gruppo “preferisce essere
pessimista che stupido” per il futuro vista la crisi
finanziaria dei mercati.

L’ad ha quindi risposto alle numerose domande degli analisti
nel corso della presentazione dei risultati 2007 sull’andamento
in calo della Mib (la banca di investimento del gruppo) a causa
della crisi dei mercati finanziari legata ai mutui subrpime Usa.

“Capisco le vostre domande” ha detto Profumo ai giornalisti “ma siamo
pagati per una gestione a lungo termine e per questo siamo
apparentemente meno preoccupati di voi” ha aggiunto spiegando
che “l’investment banking per noi è un settore piuttosto
importante”.

I dati pro-forma, spiega una nota del gruppo di Piazza Cordusio, sono calcolati considerando l’aggregazione con Capitalia
come se fosse effettiva dall’1 gennaio 2007 ed escludendo i costi di
integrazione (circa 840 mln dopo le imposte), le plusvalenze dalla
cessione di parte della quota in Mediobanca (549 mln dopo le imposte) e
altre partite straordinarie.

UniCredit non prevede acquisizioni o fusioni
e, sopprattutto, “non conferma il target 2008 per un eps di 0,66 cent
fatto in precedenza perché l’attività di investment banking è molto
importante per il gruppo, ma al monento ha scarsa visibilità e non è
possibile fare previsioni”.  Profumo ha spiegato che, tuttavia, il mercato “sta scontando questo target”.
Al termine dell’incontro con la comunità finanziaria il titolo
Unicredit è crollato: al giro di boa Piazza Cordusio segna una
flessione del -8,12% a 4,37 euro.

“È meglio essere pessimisti che stupidi” di fronte alla crisi finanziaria che sta investendo i mercati
e di cui non si vede la fine, ha detto ancora Profumo, commentando
l’andamento futuro del gruppo. In ogni caso, la crescita in diversi
Paesi europei, compresa l’Italia, “viene prevista a un livello ridotto
rispetto all’anno scorso” e UniCredit “ha anche una ristrutturazione in
corso”. In compenso, “crescono le controllate nei Paesi dell’Europa
centro-orientale e Capitalia”. Sull’investment banking, come si diceva,
“c’è un punto interrogativo” ed è molto difficile fare previsioni “su
quanto durerà la dislocazione di fondi sui mercati”.

Anche se
alcuni analisti hanno sollevato qualche dubbio sulla capacità di
UniCredit di tenere sotto controllo i costi, ha detto Profumo, i risultati presentati oggi, “dimostrano che non siamo poi così male”.
Dal punto di vista strategico, UniCredit “deve cercare di essere nella
migliore posizione” per affrontare le turbolenze di mercato e
“guardando ai nostri concorrenti, nessuno ha una piattaforma europea
come la nostra e una presenza così consistente in Paesi in crescita”.