Corea del Nord. Corea del Sud e Usa rafforzano misure di sicurezza

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Corea del Nord. Corea del Sud e Usa rafforzano misure di sicurezza

28 Maggio 2009

I portavoci dei ministeri della Difesa di Seul e di Washington hanno annunciato di aver aumentato il livello della vigilanza delle forze di sicurezza nei confronti della Corea del Nord. L’annuncio arriva dopo che Pyongyang avesse dichiarato di "non sentirsi più vincolata all’armistizio che pose fine alla guerra di Corea nel 1953 minacciando di rispondere con la forza ad ogni tentativo di controllo sulle sue navi".

"Le misure di sorveglianza nei confronti del Nord verranno intensificate, con la mobilitazione di più aerei e personale", ha annunciato il portavoce del ministero della Difesa di Seul, Won Tae-Jae said. D’altro canto, la vigilanza delle forze armate statunitensi e sudcoreane è stato portata al quarto dei cinque livelli della scala di vigilanza per la prima volta dall’ottobre 2006, data in cui la Corea del Nord ha realizzato il primo test nucleare, ha riferito l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, citando un funzionario del ministero della Difesa.

Secondo quanto ha diffuso ieri l’agenzia Interfax citando una fonte non precisata della sicurezza russa, la Russia starebbe adottando una serie di "misure preventive, anche di carattere militare" nella prospettiva di uno "sviluppo incontrollato" nella penisola coreana. "L’aggravamento della situazione nella regione in conseguenza delle ultime decisioni e azioni di Pyongyang può avere conseguenze sulla sicurezza della popolazione dell’Estremo Oriente russo. Per questo si è reso necessario adottare una serie di misure preventive", ha detto la fonte citata da Interfax. Stando a tale fonte, ad adottare tali misure sono vari dicasteri, compresi quelli militari preposti al rafforzamento dei controlli radar e della protezione civile.

"Nel caso concreto non si tratta di un concentramento di truppe, ma di misure nella prospettiva dello scoppio di un conflitto nella penisola coreana con il possibile utilizzo di armi nucleari", ha detto la fonte. La fonte ha tenuto a sottolineare che tali misure hanno effettivamente "un carattere preventivo» poiché attualmente non vi sono minacce evidenti alla sicurezza delle regioni dell’Estremo Oriente russo".

Nel frattempo fonti diplomatiche occidentali al Palazzo di Vetro hanno assicurato che "i paesi chiave del Consiglio di Sicurezza sono d’accordo nell’appesantire le sanzioni contro la Corea del Nord". "C’è una determinazione chiara in seno al gruppo P5+2 di andare verso sanzioni", hanno detto le fonti ai giornalisti dando conto dell’esito di contatti a porte chiuse di delegati di Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti più Giappone e Corea del Sud tesi a stabilire i principi di una nuova risoluzione prima di prospettarne i contenuti agli altri membri del Consiglio.

Secondo le fonti Russia e Cina, che spesso hanno frenato i partner occidentali di fronte alla minaccia nordcoreana, stavolta non mostrerebbero analoghe "reticenze". Sarebbe in discussione "il tipo di sanzioni" da adottare, non il principio che vadano adottate. Lunedì il Consiglio di Sicurezza ha condannato gli ultimi esperimenti del programma nucleare-balistico di Pyongyang e deciso di lavorare a una risoluzione.

Secondo le fonti diplomatiche, in agenda alla riunione di ieri a New York sono state misure mirate ad ampliare e a rendere più efficaci le sanzioni esistenti contro la Corea del Nord. Il Consiglio non cercherebbe di adottare misure punitive ex novo: le proposte avanzate vanno da un inasprimento dell’embargo delle armi al congelamento dei beni di singoli individui, al blocco dei voli e a restrizioni sulle operazioni finanziarie e bancarie del paese asiatico.

Si è parlato anche della possibilità di ispezionare i cargo in entrata e uscita dai porti nordcoreani: una delle preoccupazioni del P5+2 è infatti che Pyongyang venda materiale nucleare a altri paesi o gruppi terroristici. La risoluzione, secondo le fonti, potrebbe approdare sul tavolo dei Quindici al più presto la prossima settimana. La Corea del Nord è sotto sanzioni da quando nel 2006 ha effettuato il suo primo test nucleare. L’obiettivo della nuova azione è di colpire la leadership di Pyongyang, non i 23 milioni di abitanti di un paese vittima della povertà.