Corea del Nord. Nuova sfida del regime: lanciati altri 2 missili a corto raggio

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Corea del Nord. Nuova sfida del regime: lanciati altri 2 missili a corto raggio

02 Luglio 2009

La Corea del Nord ha testato due missili che, in base alle prime risultanze, sembrano essere a corto raggio. Lo riferisce l’agenzia Yonhap, che cita il portavoce del ministero della Difesa sudcoreano, Won Tae-jae.

Secondo quanto riferito da un portavoce del ministero della Difesa di Seul, il primo missile è stato lanciato alle 17,20 ora locale, le 10,20 ora italiana, e il secondo alle 18 dalla località di Sinsang-ni, nei pressi della città costiera di Wonsan, nella parte orientale della Corea del Nord. Il primo vettore, ha riferito Won, è stato "fatto esplodere alle 17.20 locali (10.20 in Italia, ndr) e un altro alle 18.00 da Sinsang-ni", base sulla costa orientale vicino alla città di Wonsan.

Nella consueta conferenza stampa del pomeriggio, a Tokyo, il segretario del governo giapponese, Takeo Kawamura, aveva parlato di un test nordcoreano in tempi molto ravvicinati, ipotizzando però sabato 4 luglio, giorno della festa Usa dell’Indipendence Day. L’imminenza del lancio, aveva spiegato, "non poteva essere esclusa, a giudicare dai fatti passati". "Dobbiamo essere pronti a fronteggiare qualsiasi evenienza", aveva poi rilevato Kawamura, aggiungendo che il governo non era tuttavia a conoscenza di ulteriori informazioni sull’eventuale lancio, come tempi e direzione dei vettori, presumibilmente a medio-corto raggio.

Nelle scorse settimane sono stati molteplici i rapporti da parte dei servizi di intelligence internazionali in merito ai preparativi di un nuovo test missilistico da parte di Pyongyang, dopo il lancio di un vettore a lunga gittata in aprile e una raffica di ordigni a medio raggio nel mese successivo.

I nuovi due test balistici del regime comunista sono giunti a poche ore dal nuovo nulla di fatto sulle trattative tra Nord e Sud relative al futuro del distretto industriale a sviluppo congiunto di Kaesong, al confine tra i due Paesi, ma in una enclave nordcoreana. A Pechino, invece, gli Usa erano nel frattempo impegnati a verificare la possibilità di ottenere il sostegno cinese per l’applicare delle sanzioni contenute nella risoluzione 1874 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, decise dopo il secondo test nucleare di Pyongyang del 25 maggio scorso. Philip Goldberg, inviato americano incaricato di coordinare e attuare le sanzioni contro il Nord, era alle prese con gli incontri con le controparti cinesi per discutere proprio la questione.