Corea del Nord. Nuovo lancio di missili e condanne da tutto il mondo
26 Maggio 2009
di redazione
La Corea del Nord ha lanciato due missili a corto raggio sulla costa orientale. A riferirlo l’agenzia "Yonhap". L’agenzia di stampa sudcoreana cita una fonte del governo di Seul. Il nuovo test dei due missili giunge all’indomani del secondo esperimento atomico sotterraneo deciso da Pyongyang, cui si sono accompagnati i lanci di altri tre vettori a corto raggio. In nottata il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha espresso dura condanna su quanto fatto ieri dal regime comunista, preparandosi al varo di nuove sanzioni.
I commenti giungono univoci da tutto il mondo. La Corea del Nord "merita sanzioni severe e tutto il mondo le deve applicare". Ne è convinto il Ministro degli Esteri Franco Frattini, che chiede a Russia e Cina di "fare la loro parte". "Dobbiamo essere uniti nella risposta – spiega il ministro, intervistato a Radioanch’io – se Russia e Cina questa volta faranno la loro parte sarà un grande passo avanti, se invece ci divideremo ancora non saremo in grado di far capire al regime della Corea del Nord che non stiamo scherzando e che devono fermare questa mano così pericolosa".L’iniziativa della Corea del Nord, del resto, per Frattini, è stata uno "schiaffo in faccia" a Cina e Russia. "La Cina – ha spiegato – si era fatta promotrice di un dialogo a sei", con Corea del Sud, Corea del Nord, Giappone, Usa Russia, che "sembrava avere indotto il regime a fermarsi". Un dialogo che ora, inevitabilmente, "è stato interrotto". Per questo, secondo il titolare della Farnesina, rispetto al lancio del 5 aprile scorso c’è stata un presa di posizione più netta da parte di Russia e Cina che ora però, avverte il Ministro, devono andare fino in fondo. "Il lancio del resto – spiega – per quei paesi è uno schiaffo, ma anche un pericolo. Ricordiamoci che la Cina è lì, come la Russia, il Giappone e la Corea del Sud. Tutti quei paesi sono ovviamente molto preoccupati perchè oggi si tratta di un missile a corto raggio, ma domani ,magari sarà a medio raggio".
Immediata la replica della Russia, che ritiene che la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sarà inevitabilmente forte. Mosca è però contraria a politiche che portino all’isolamento internazionale di Pyongyang. Lo ha riferito una fonte del ministero degli esteri all’agenzia Interfax. "Probabilmente è inevitabile l’adozione di una risoluzione forte del Consiglio di sicurezza dell’Onu – ha detto tale fonte – Tuttavia, la questione non è quella di un blocco, un isolamento o un cordone sanitario. La porta per il dialogo deve essere sempre aperta. Una soluzione dovrebbe venir cercata con vie politiche e diplomatiche". La Russia, viene tra l’altro spiegato, riconosce le preoccupazioni della Corea del Nord sulla propria sicurezza. "Questo paese è circondato anche da alcuni paesi che non sono i suoi migliori amici – ha aggiunto la stessa fonte – Il potere di due alleanze gli è rivolto contro, per non parlare delle truppe Usa. Ma questi problemi devono venir risolti con sistemi politici e diplomatici, attraverso la creazione di istituzioni per la sicurezza regionale".
Puntuale anche la riposta cinese. La Cina deve riconsiderare la sua politica di amicizia verso la Corea del Nord, un vicino "che non fa altro che creare problemi". Lo afferma Sun Zhe, un esperto dell’Università Tsinghua di Pechino, in un’ intervista pubblicata oggi dal quotidiano Global Times. La maggioranza degli esperti interpellati dal giornale, che riflette l’ opinione del governo cinese, sono di avviso analogo. Il test nucleare effettuato ieri da Pyonyang è stato condannato dalla Cina con parole insolitamente dure. Pechino è la principale alleata della Corea del Nord alla quale fornisce massicci aiuti economici. Il cambiamento della posizione di Pechino sembra essere approvato dall’opinione pubblica cinese. La metà degli intervistati in un sondaggio pubblicato dal giornale si sono dichiarati a favore di sanzioni economiche contro la Corea del Nord. Il 30% ha sostenuto che i colloqui a sei promossi promossi dalla Cina – ai quali partecipano anche le due Coree, gli Usa, il Giappone e la Russia – sono falliti. Il 35%, inoltre, ritiene che con il test di ieri Pyongyang abbia esaurito le sue carte negoziali. Il portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Ma Zhaoxu, ha affermato oggi che "la salvaguardia della pace e della stabilità nell’ Asia del nordest" rimane il "principale obiettivo" della Cina. In un editoriale il Global Times scrive che nel corso delle trattative "la Repubblica Democratica di Corea (il nome ufficiale della Corea del Nord) ha continuamente cambiato posizione", e la accusa di aver "rotto ripetutamente la promessa di rinunciare al proprio programma nucleare". "Questi giochi pericolosi con le armi nucleare la porteranno in un vicolo cieco", conclude il quotidiano.