Criminalità. Duplice omicidio nel Foggiano: si tratta di un regolamento di conti
21 Aprile 2009
di redazione
Due persone sono state uccise poco fa in un agguato avvenuto a Siponto, località balneare a due chilometri da Manfredonia. Le vittime erano in una vettura che è stata raggiunta da una o più persone: hanno sparato numerosi colpi di arma da fuoco, forse una mitraglietta, riuscendo poi a fuggire. Sono stati uccisi Franco Romiti, pregiudicato di 43 anni, nato in Germania e il suo autista, Giuseppe Trotta di 63 anni.
Romito era un sorvegliato speciale, esponente dell’omonima famiglia coinvolta in diversi processi di mafia, mentre l’altra vittima era un incensurato. Il pegiudicato è ritenuto dagli investigatori al vertice della mafia garganica. L’uomo era legato alla famiglia Libergolis che per oltre 30 anni è stata in guerra in una faida con la famiglia dei Primosa-Alfieri che ha causato più di 35 morti e alcune "lupare bianche". Dai Libergolis Franco Romito si era poi allontanato.
Lo scorso anno era stato scarcerato dopo aver scontato una condanna di 4 anni per armi. Venne ascoltato – sempre nel 2008 – come teste nel processo "Quasimodo" a 19 imputati apricenesi e del Gargano accusati a vario titolo di duplice omicidio, occultamento di cadaveri, mafia, traffici di droga, estorsioni, armi e furto. In quella occasione Romito testimoniò contro i Libergolis.
Giuseppe Trotta, l’altra vittima dell’agguato, secondo quanto accertato dagli investigatori, era l’autista di Romito. I due uomini stavano viaggiando a bordo di una Chrysler Voyager guidata da Trotta. Si trovavano in viale degli Eucalipti e stavano andando verso il maneggio e la pista dei go-kart di proprietà di Romito. Sarebbero stati affiancati da un’auto proveniente nel senso opposto di marcia dalla quale hanno cominciato a sparare.
Quando Romito e Trotta si sono accorti di essere in pericolo, avrebbero aperto gli sportelli dell’auto e sarebbero usciti dalla vettura, nel tentativo di fuggire a piedi. I due sono stati raggiunti da numerosi colpi di arma da fuoco. Secondo quanto accertato dagli agenti del Commissariato di polizia di Manfredonia, coordinati dal pm Vincenzo Maria Bafundi, sarebbero tre le armi utilizzate per uccidere Romito e Trotta.
Sul luogo del duplice delitto sono stati trovati una quindicina di bossoli di mitragliatrice (gli investigatori stanno verificando se si possa trattare di bossoli di kalashnikov) e cinque o sei bossoli di fucile a pallettoni.