Crisi. Brunetta: “30 milioni di italiani hanno più liquidi da investire”
16 Giugno 2009
di redazione
"Negli ultimi dodici mesi 15 milioni di lavoratori dipendenti e 17 milioni di pensionati hanno aumentato il loro potere di acquisto di 2 punti percentuali, ma tuttavia questo potere d’acquisto non si è trasformato in maggiori consumi e investimenti". È quanto ha sottolineato il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, oggi a Milano nel corso del suo intervento all’assemblea di Assimpredil Ance.
A frenare gli investimenti e i consumi di questi 30 milioni circa di italiani, secondo Brunetta "sono la paura e l’incertezza. Le famiglie italiane hanno, di fatto, aumentato il loro potere d’acquisto che non hanno saputo trasformare in investimenti e in consumi ma solo in risparmio e liquidità". Risparmi e liquidità, ha aggiunto, "che non sanno dove collocare" e che il ministro suggerisce di investire nel settore dell’edilizia "capace, in questo momento, di assorbire, più di altri, qualsiasi risorsa potenziale".
Investire nell’edilizia, ha spiegato Brunetta, non significa necessariamente acquistare una casa ma anche semplicemente ristrutturarla, apportarne qualche miglioria. "Per questo -ha sottolineato- abbiamo lanciato il Piano Casa perchè quello dell’edilizia è il segmento capace di incrementare i consumi durevoli". Ed in quest’ottica il ministro ha anche ricordato l’idea di vendere alcuni immobili ex Iacp, circa un milione di appartamenti, per consentire allo Stato di realizzare nuove risorse.
Il ministro ha anche risposto al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che anche ieri è tornata a chiedere tempi certi per i pagamenti dell’Amministrazione Pubblica. "Stiamo lavorando per rispondere alla Marcegaglia", ha detto Brunetta assicurando che "tali provvedimenti saranno presi entro due settimane". "Trasparenza, semplificazione delle procedure e pagamenti certi da parte della Pubblica Amministrazione sono il futuro ma anche il presente – ha aggiunto Brunetta – Stiamo lavorando a procedure per recuperare crediti senza oneri eccessivi per lo Stato e per i creditori". Nel sottolineare l’urgenza Brunetta ha tenuto a rimarcare come non sia solo una questione di ritardi, ma un gioco di convivenza fra debitori e creditori bisogna voltare pagina e "questo è nella consapevolezza del presidente Silvio Berlusconi".
"Degli otto miliardi stanziati per la cassa integrazione è possibile liberare qualche miliardo di risorse per spostarlo al mondo delle imprese", ha aggiunto Brunetta. Il ministro calcola infatti che degli otto miliardi stanziati per la cassa integrazione "nel 2009 ne utilizzeremo fra uno e due miliardi se il trend continuerà come nei primi sei mesi dell’anno e nel 2010, sempre senza considerare possibili miglioramenti, ne spenderemo 1,5 miliardi". Contando una spesa complessiva di tre miliardi, Brunetta stima che "liberando quattro miliardi oltretutto si ridurrebbero le aspettative di cassa integrazione sul 2010".
Infine il ministro della Pubblica Amministrazione ritorna sul tema del Patto di Stabilità con i Comuni. "Stiamo lavorando – ha detto – per riscrivere il Patto di Stabilità interno per i Comuni virtuosi e i loro investimenti, finora bloccati per vincoli di stabilità interna". "Trasformeremo i vincoli del Patto in vincoli intelligenti – aggiunge Brunetta – in modo da selezionare le pubbbliche amministrazioni cicale da quelle formiche. Le ‘cicale’ – ha concluso Brunetta- non potranno più indebitarsi mentre quelle ‘formicàa’ devono poter continuare a investire".