Crisi. Convocata per domani la riunione d’urgenza della Commissione Ue

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Crisi. Convocata per domani la riunione d’urgenza della Commissione Ue

08 Maggio 2010

Riunione d’urgenza della Commissione europea domani a Bruxelles. Il presidente dell’esecutivo comunitario Josè Manuel Barroso ha convocato per domenica alle 13 a Bruxelles tutti i commissari per dare seguito alle decisioni prese ieri notte dal vertice straordinario dell’Eurogruppo per fare fronte alla crisi che sta colpendo la moneta unica. La Commissione dovrà tra l’altro varare il piano salva-Stati che sarà poi discusso, nel pomeriggio, dai ministri delle Finanze dei 27.

Dopo un pomeriggio di intensi colloqui bilaterali e negoziati durati fino a notte fonda, i leader dell’Eurogruppo riuniti a Bruxelles hanno partorito l’accordo che dovrebbe salvare l’euro da quella che è già diventata, nelle parole del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, "una crisi sistemica".

Punto centrale dell’intesa è la creazione di "un meccanismo di stabilizzazione per preservare la stabilità finanziaria in Europa" sulla base di una proposta che la Commissione europea presenterà domenica e che nella stessa giornata verrà sottoposta all’approvazione dell’Ecofin riunito in un vertice straordinario. Si tratta di un meccanismo "emergenziale" in grado di intervenire rapidamente a sostegno di un Paese in difficoltà e che all’inizio potrebbe contare su un contributo della Commissione per una cifra che si aggira intorno ai 70 miliardi di euro.

"Vogliamo difendere l’euro a tutti i costi", ha assicurato al termine del summit il presidente dell’esecutivo Ue Jose Manuel Durao Barroso. "È andata molto bene, sono soddisfatto, la nostra linea è passata", ha commentato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo che, nel pomeriggio di ieri, aveva esortato ad agire rapidamente, perché "siamo in una fase di emergenza". "Abbiamo portato avanti la nostra tesi insieme a Sarkozy e la nostra tesi è passata", ha rivendicato il premier, che non ha escluso l’ipotesi dell’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce. "È stato dato supporto alla Banca centrale europea per quello che la Bce può fare a sostegno dei titoli di stato che verranno emessi", ha detto.

"La zona euro – ha ammesso il presidente francese – sta attraversando la crisi più grave dalla sua creazione. I leader dell’Eurogruppo hanno deciso di fare il possibile per assicurare la stabilità e l’unità dell’eurozona", con la creazione di "un meccanismo europeo d’intervento". Le decisioni prese, ha chiarito, "saranno immediatamente operative, dall’apertura dei mercati lunedì", con la speranza che riescano a bloccare l’assalto di questi giorni della speculazione. In ogni caso, ha precisato Sarkozy, non sarà necessaria alcuna riforma dei Trattati europei: la base giuridica sta nell’articolo 122 del Trattato di Lisbona, che già prevede che "in circostanze eccezionali" si possa intervenire a sostegno di uno dei Paesi membri dell’Ue.

"Lotteremo senza pietà per regolare i mercati finanziari, renderemo morali le agenzie di rating", ha poi assicurato Sarkozy, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel parlava dell’accordo raggiunto a Bruxelles come di "un chiaro segnale agli speculatori". Il punto 4 del testo sostiene infatti che "l’attuale tempesta sui mercati sottolinea la necessità di fare rapidi progressi sulla regolazione e la supervisione dei mercati finanziari: accrescere la trasparenza e la supervisione sul mercato dei derivati e discutere il ruolo delle agenzie di rating sono tra le priorità principali dell’Ue". E contro gli "attacchi organizzati a livello globale" si è scagliato anche il presidente dell’Eurogruppo, il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker. "L’eurozona deve reagire in maniera unita", ha esortato. E a chi gli chiedeva chi ci sia dietro gli attacchi degli speculatori, ha risposto: "Se lo sapessi, allora non darei interviste, ma guadegnerei un sacco di soldi".

Nel primo punto della dichiarazione dei leader dell’Eurogruppo, letta dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, si conferma l’aiuto alla Grecia con 80 miliardi di euro da parte dei 16 e di altri 30 dall’Fmi. Atene "riceverà la prima tranche nei prossimi giorni, prima del 19 maggio", recita il documento, nel quale si ribadisce che "il programma adottato dal governo greco è ambizioso e realistico". Il secondo punto della dichiarazione riguarda "la risposta alla crisi attuale". "Oggi – si legge – abbiamo deciso che il consolidamento delle finanze pubbliche è una priorità per tutti noi e prenderemo tutte le misure necessarie per realizzare i nostri obiettivi fiscali quest’anno e nei prossimi anni, in linea con le procedure sul deficit eccessivo. Ognuno di noi è pronto, sulla base del situazione del proprio Paese, a prendere le misure necessarie per accelerare il consolidamento e per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche".

In secondo luogo, "sosteniamo pienamente la Bce nella sua azione per assicurare la stabilità della zona euro", continua il testo con una formula volutamente ambigua nel rispetto dell’indipendenza della Banca centrale europea, ma che può voler dire sostegno all’ipotesi di acquistare titoli di Stato. Quindi, il paragrafo sul meccanismo di stabilizzazione. Il terzo punto riguarda il rafforzamento della governance economica: in particolare si è deciso di "ampliare e rafforzare la sorveglianza economica e il coordinamento politico nell’area dell’euro, prestando maggiore attenzione ai livelli del debito e alla competitività, di rafforare il Patto di stabilità e crescita", prevedendo "sanzioni più efficaci", e di "creare un quadro robusto per la gestione della crisi". Infine, la regolazione dei mercati finanziari e la lotta alla speculazione, tema su cui Van Rompuy intende discutere al prossimo Consiglio europeo di giugno.