Crisi. Exit strategy, Trichet: “Ritiro graduale delle misure eccezionali”
07 Dicembre 2009
di redazione
"La Bce ritirerà nei tempi giusti e in modo graduale le misure eccezionali di liquidità che non saranno più necessarie come nel passato". Ad affermarlo, nel corso di un suo intervento al convegno ‘La giustizia di fronte alla crisi’ organizzato dalla Corte di Appello di Parigi, è il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, sottolineando che "per contrastare con efficaccia ogni minaccia che pesa sulla stabilità dei prezzi nel medio e nel lungo termine, la liquidità fornita sarà riassorbita quando sarà necessario".
Giovedì scorso, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio direttivo dell’Istituto di Francoforte, aggiunge Trichet, "abbiamo confermato che il livello attuale dei tassi erano appropriati e abbiamo preso dellle misure per iniziare in modo progressivo la nostra ‘exit strategy’, continuando a fornire al sistema bancario dell’area dell’euro un sostegno in liquidità per un periodo prolungato e a condizioni molto favorevoli per facilitare i crediti all’economia dell’area". La Bce, con l’insieme delle banche centrali dell’area dell’euro, rileva ancora Trichet, "si sforza per dare stabilità e fiducia alla zona euro. La crisi economica e finanziaria si è intensificata a causa del brutale crollo della fiducia. I nostri 330 milioni di cittadini possono continuare ad vere fiducia nella Bce che resta fonte di stabilità e di fiducia".
Nel corso dell’ultimo decennio, sottolinea Trichet, "il sistema finanziario si è progressivamente sottratto a quella che era la sua missione tradizionale", ossia "quella di favorire gli scambi commerciali e gli investimenti nell’economia reale permettendo una diversificazione appropriata dei rischi legati all’attività economica". L’innovazione e la liberalizzazione finanziaria, in teoria, spiega il presidente della Bce, "permettono di meglio gestire i rischi economici. Gestiti male, al contrario, conducono ad un accumulazione di rischi finanziari smisurati e incontrollati".
E la conclusione, "di questo decennio di sviluppi sconsiderati nella sfera finanziaria", oggi "la conosciamo: una crisi finanziaria di dimensione storica a scala mondiale". Il crollo di un solo istituto finanziario nel settembre del 2008, Lehman Brothers, sottolinea ancora Trichet, "ha rivelato la fragilità del sistema finanziario mondiale e scatenato una crisi senza precedenti dalla seconda guerra mondiale".
È necessario rendersi conto, rileva ancora il presidente della Bce, "che senza la rapidità, le dimensioni e il coraggio delle decisioni che sono state prese dalle banche centrali e dai governi e parlamenti le nostre economie sarebbero sprofondate in una depressione profonda". In un sistema finanziario globalizzato, sottolinea Trichet, "la crisi delle liquidità si sarebbe rapidamente estesa a scala mondiale e si sarebbe trasformata in una crisi di solvibilità dell’insieme del sistema finanziario. È il settore bancario nel suo insieme che, allora, sarebbe stato costretto a dichiarare bancarotta con conseguenze gravissime per l’economia".