Crisi. La Toyota chiude con perdite di 3 miliardi di euro

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Crisi. La Toyota chiude con perdite di 3 miliardi di euro

06 Febbraio 2009

Anche la Toyota motor corp sta subendo il duro colpo della crisi internazionale. Secondo quanto è stato reso noto, la compagnia è costretta a rivedere al ribasso per la terza volta le stime per l’anno d’esercizio che si chiuderà il 31 marzo.

Il più grande fabbricante di auto del mondo dovrebbe registrare una perdita netta di 350 miliardi di yen (quasi tre miliardi di euro). La Toyota infatti ha dovuto ribassare per la terza volta le sue stime sull’esercizio 2008-2009. La revisione al ribasso dei profitti, che si è ora trasformata in perdita, si confronta con i 50 miliardi di yen di utili netti ipotizzati meno di due mesi fa, contro i 1.720 miliardi di yen di risultato positivo record avuti invece nell’esercizio 2007-2008.

Se confermata, sarà la prima perdita del colosso dell’auto nipponico dal 1963, anno di inizio delle comparazioni dei dati di bilancio. In aggiunta al tonfo della domanda sui mercati interni e internazionali (a cominciare da Usa ed Europa), Toyota attribuisce anche al rafforzamento dello yen un ulteriore e "rilevante" fattore negativo.

Sulla base degli ultimi aggiornamenti, le previsioni di perdita operativa per l’esercizio in corso passano da 150 a 450 miliardi di yen, su ricavi in calo di un addizionale 2,3%, a 21.000 miliardi di yen (175 miliardi di euro). Nel periodo aprile-dicembre, i profitti sono crollati del 76,5%, a 328,83 miliardi di yen, mentre il risultato operativo ha ceduto l’88,2% (a 221,52 miliardi di yen), su ricavi per 16.990 miliardi di yen (-13,9%).

Nel frattempo, l’agenzia di rating Moody’s – che aveva stava controllando l’andamento della casa auto dallo scorso 22 dicembre – ha abbassato il giudizio sui titoli di lungo periodo di Toyota a "Aa1", dal precedente giudizio di "Aaa". Moody’s ha però lasciato invariato a Prime-1 quello sui titoli di breve periodo. L’outlook è negativo, tenendo conto delle condizioni del mercato dell’auto.  A novembre anche Fitch aveva tagliato il giudizio da "AAA" ad "AA".