Crisi mercati. Allarme Onu: rischio 20 mln disoccupati entro 2009
20 Ottobre 2008
di redazione
La crisi finanziaria rischia di creare 20 milioni di disoccupati entro la fine del 2009. A lanciare l’allarme è stato il direttore generale dell’Agenzia internazionale sul Lavoro (Ilo), Juan Somavia. A livello globale "il numero di disoccupati potrebbe salire dai 190 milioni del 2007 a 210 milioni a fine 2009", ha affermato nel corso di una conferenza.
E queste prospettive potrebbero anche aggravarsi, a seconda della gravità delle ricadute della tempesta finanziaria sull’economia reale. "Abbiamo bisogno di un a rapida azione coordinata dei governi – ha sottolineato Somavia – per prevenire una crisi sociale che potrebbe rivelarsi grave, prolungata e globale". L’Ilo è un’agenzia internazionale che fa parte dell’Onu.
Infrastrutture, finanza, costruzioni, servizi e turismo saranno i settori più colpiti dalle ricadute negative della crisi, ha proseguito Somavia, rilevando che secondo le tabelle dell’Ilo sarà la prima volta nella storia che il numero di disoccupati mondiale spererà la soglia dei 210 milioni di persone. "Non è solamente una crisi di Wall Street – ha detto – è una crisi di tutti quanti" e per questo serve anche un piano di interventi coordinato su economia reale e questioni sociali.
Saranno i più "vulnerabili" quelli che patiranno le maggiori difficoltà e secondo Somavia il numero di "lavoratori poveri", ovvero coloro che hanno un reddito che non supera un dollaro al giorno, potrebbe crescere fino a 40 milioni, mentre il numero di coloro che non guadagnano più di due dollari al giorno potrebbe salire a quota 100 milioni, sempre entro la fine del 2009.
Ma il direttore dell’Agenzia insiste nell’avvertire che "l’impatto sarà globale", mentre questa crisi deve trasformarsi in una opportunità per riportare equilibrio in una globalizzazione divenuta "iniqua e non sostenibile".
Si era infatti assistito a una crescita così smisurata degli utili della settore finanziario da spingere le banche a preferirlo a discapito dei finanziamenti diretti alle imprese, che creano posti di lavoro. "Il sistema finanziario internazionale deve tronare alla sua funzione primaria, che è il prestito", ha detto Somavia.
Il direttore dell’Ilo ha infine sottolineato che la questione dell’occupazione giusta e equa, promossa dall’Agenzia, deve essere al centro delle imminenti discussioni sulla ristrutturazione del sistema finanziario internazionale, di cui hanno parlato nel passato weekend il presidente Usa, George W. Bush e il presidente Francese Nicolas Sarkozy, concordando sulla necessità di un vertice internazionale da tenere entro il mese di novembre.
fonte: APCOM