Crisi mercati. Il Vaticano preoccupato: riguarda tutta l’Umanita’
23 Ottobre 2008
di redazione
Il Vaticano è preoccupato per la crisi finanziaria internazionale e per questo si interroga su quali misure prendere per superare la crisi. "Questa crisi è cominciata in qualche Paese ma ha poi avuto effetti in tutti i Paesi del mondo – spiega il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace che ha promosso oggi una giornata di studio sul tema – e vediamo che l’economia non è questione solo di un paese, ma di tutta l’umanità".
Per il porporato, dunque, la crisi riguarda anche la Santa Sede. "Qualunque cosa avviene ora nel mondo ha effetti su tutti. Il Vaticano, anche se piccolissimo – osserva – non sarà il privilegiato ad essere risparmiato".
Il cardinale Martino lancia anche un monito: "La logica del mercato finora era quella del massimo guadagno, ovvero quanti più investimenti rivolti ad ottenere il più possibile. Ma questo, secondo la dottrina sociale della chiesa, è immorale – chiosa Martino – perchè il mercato deve essere controllato, necessariamente, dai governi, dal mercato stesso e deve poter beneficiare non solo chi mette il capitale, ma anche chi contribuisce all’accrescimento di questo capitale, e quindi coloro che lavorano e coloro che contribuiscono".
"Quello che succede in un paese ha effetti anche negli altri e questo è importante – prosegue il presidente del dicastero vaticano – perché questo ci dice che tutti dobbiamo collaborare per il bene di tutta l’umanità. Questa è la globalizzazione, i riflessi che hanno queste crisi in tutto il mondo, e poi la necessità di solidarietà anche per i paesi più piccoli e più poveri. È questo che noi cerchiamo di studiare qui, ovvero come e che cosa la Santa Sede può fare e dire". Da qui l’idea di una giornata di studi con esperti di tutto il mondo: "Abbiamo invitato esperti, economisti, che ci aiutino a comprendere questa situazione e ci aiutino a vedere che cosa può dire e suggerire la Santa Sede".
fonte: APCOM