Crisi. Toyota chiede fondi pubblici per 1,7 miliardi di euro
03 Marzo 2009
di redazione
Toyota Financial Services, il braccio finanziario del leader mondiale dell’auto, ha chiesto alla Japan Bank for International Cooperation (Jbic), istituto a controllo pubblico, prestiti in dollari del controvalore di 200 miliardi di yen (1,7 miliardi di euro) a supporto delle proprie attività negli Usa.
Il finanziamento si è reso necessario per il ‘credit crunch’, la ristrettezza del credito, con il quale le imprese si trovano a dover fare i conti per la crisi finanziaria globale. Toyota è la prima compagnia che si avvale di uno strumento di finanziamento d’emergenza recentemente creato dal governo per aiutare le imprese che operano all’estero, in difficoltà per la raccolta di fondi.
Toyota Financial Services, interamente nel controllo del colosso di Nagoya, si trova a dover fare i conti negli Stati Uniti con uno scenario decisamente sfavorevole, secondo quanto spiegato dalla compagnia. Il ministro delle Finanze Kaoru Yosano ha detto tra l’altro che l’esecutivo metterà a disposizione 5 miliardi di dollari di riserve valutarie – sul totale di 1.000 miliardi di dollari posseduti dal Giappone – da erogare proprio attraverso la Jbic.
"È un’insolita e straordinaria misura – ha spiegato Yosano – con la quale saranno prestati fondi provenienti da riserve in valuta estera alla Jbic in modo che possano integrare le risorse a favore delle società nipponiche".