Crollo a Pompei. Bondi: “Domus dei gladiatori verrà ricostruita”
07 Novembre 2010
di redazione
"Gli affreschi danneggiati a seguito del crollo della Domus dei gladiatori potranno essere restaurati". Lo ha annunciato il ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi, a Pompei per un sopralluogo dopo il crollo della Schola Armatorum. "Anche la Schola potrà essere ricostruita così com’era dopo il restauro della seconda guerra mondiale", ha detto il ministro.
Le ragioni del crollo dell’edificio della Schola Armaturarum, ha aggiunto Bondi, "sono chiare e derivano da infiltrazioni d’acqua e dal restauro effettuato negli anni ’50 con una copertura di cemento armato, che ha determinato il crollo dell’edificio". "Restano intatti, almeno dai primi rilievi – ha aggiunto Bondi – gli affreschi dell’edificio, che potrà essere restaurato completamente. Rimane inoltre la necessità di fare un grande piano di manutenzione del patrimonio di Pompei".
Inoltre, il ministro ha reso noto che, visto lo stato del sito archeologico, altri crolli di edifici sono possibili. "Provo un sentimento di angoscia perché questi crolli , come è stato spiegato dai nostri tecnici, potrebbero riguardare altri edifici, soprattutto nella parte dell’ area archeologica che si affaccia sulle zone scoperte e non ancora restaurate. C’ è un grande lavoro da fare qui – ha proseguito Bondi – e ne riferirò al presidente del Consiglio, al Parlamento ed al Capo dello Stato".
Per il ministro Bondi, servono nuove figure professionali per gli scavi di Pompei, "penso a giovani manager che dobbiamo valorizzare, penso ad una fondazione privata da affiancare al lavoro del ministero e della Regione per gestire la valorizzazione e la salvaguardia dei beni".
Infatti, sottolinea il ministro per i Beni e le attività culturali, "non è solo un problema di risorse per la gestione degli scavi di Pompei. Qui si tratta anche di vedere come si spendono questi fondi. Negli anni scorsi solo la metà dei fondi assegnati sono stati utilizzati". "Qui, la Protezione civile ha lavorato bene -ha proseguito Bondi – quando è arrivata qui c’era uno stato di abbandono, c’erano i cani randagi oggi ai turisti viene offerto tutt’altro spettacolo".
"Se avessi la certezza di avere delle responsabilità sul crollo della Domus dei gladiatori – ha infine concluso Bondi – mi dimetterei senza aspettare un minuto di più".