Crollo di Afragola. La piccola Imma sta meglio: “Ho pensato a mamma e papà”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Crollo di Afragola. La piccola Imma sta meglio: “Ho pensato a mamma e papà”

01 Agosto 2010

"Ho pensato a mamma e papà. E anche a mio fratello gemello. Con lui stiamo insieme, giochiamo e qualche volta litighiamo pure". Ha trascorso una notte tranquilla la piccola Imma Mauriello, la bimba di 10 anni uscita illesa dal crollo della palazzina di Afragola, nel Napoletano. Dal lettino dell’ospedale Santobono di Napoli dove è ricoverata da ieri, rievoca quelle terribili ore trascorse sotto le macerie.

"Oggi non è un bel giorno – ha aggiunto – anche se è tutto passato". La bimba ancora non sa che la nonna, con la quale viveva nell’appartamento caduto al suolo, è morta nel crollo. Ma forse comincia a realizzare e aggiunge: "Non sono contenta di come è andata a finire".

Nonostante il trauma addominale e lo schiacciamento di un piede, le sue condizioni sono giudicate complessivamente buone dai sanitari dell’ospedale napoletano Santobono dove è ricoverata da ieri. "La situazione è buona – ha detto Eduardo Rotolo, vicedirettore sanitario del Santobono – e le sue condizioni sono migliorate". "La bambina – ha proseguito – ha riposato tranquillamente, è sotto terapia e sotto l’effetto degli antidolorifici. Resterà comunque sotto osservazione per le prossime 24 ore per il trauma addominale che ha riportato e per verificare eventuali complicanze che al momento non ci sono".

Per Imma la prognosi è di trenta giorni, ma la piccola, questo almeno è l’auspicio dei medici, in assenza di complicazioni potrebbe essere dimessa prima.

Intanto, prosegue l’inchiesta per scoprire la causa del crollo. Secondo alcuni vicini, e lo confermano alcuni tecnici al lavoro per eseguire la demolizione di due palazzine adiacenti disposta ad horas dal Comune, da qualche giorno il cancello della palazzina crollata venerdì notte in via Calvanese ad Afragola non chiudeva bene. Un segnale premonitore di un possibile cedimento delle strutture.

La palazzina – come mostrano spezzoni di travi e di pilastri che affiorano dalle macerie era stata costruita dice il geometra dell’ufficio tecnico comunale Antonio Esposito – con una tecnica degli anni ’60-’70, utilizzando un "ferro liscio" che non si usa più da decenni. Sotto la palazzina, però non c’era nessuna cavità, e dunque il crollo è dovuto, molto probabilmente, ad un cedimento delle strutture, che sarebbe confermato dalla caduta in avanti della palazzina.

L’edificio originario era stato costruito in tufo, come buona parte delle costruzioni di Afragola. Lo conferma il geologo Antonio Boemio, conoscitore delle cavità del Comune dell’entroterra Napoletano. Il violento nubifragio di venerdì notte – secondo il geologo – sarebbe stata comunque una concausa del crollo.