Cuba. Iniziato il rilascio dei dissidenti politici detenuti da L’Avana

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Cuba. Iniziato il rilascio dei dissidenti politici detenuti da L’Avana

11 Luglio 2010

Ancora una giornata di sorprese, e di annunci politicamente rilevanti, a Cuba: è infatti iniziato all’Avana il processo di liberazione di un gruppo di detenuti politici, che saranno successivamente trasferiti in Spagna.

Sempre sabato, il blog "Islamia" ha pubblicato cinque fotografie di Fidel Castro, durante una visita – precisa lo stesso blog – che il "lider maximo" ha compiuto lo scorso mercoledì in un centro studi all’Avana. La notizia dei primi rilasci dalle carceri è stato confermato da fonti dei familiari degli stessi prigionieri, e si è diffusa nel corso del pomeriggio di sabato.

In un primo momento si era parlato di 5 prigionieri che sarebbero stati liberati. Poi a quei nomi se ne sono aggiunti altri cinque, e successivamente sono stati pubblicati altri sette nominativi. Tali decisioni rappresentano un nuovo capitolo del dialogo avviato ormai tempo fa tra la Chiesa cattolica cubana e il governo di Raul Castro, misure maturate d’altra parte durante la missione all’Avana nei giorni scorsi del ministro degli esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos.

In coincidenza con la visita, lo scorso mercoledì è stato dato l’annuncio del rilascio, in tempi diversi, di un "gruppone" di 52 prigionieri politici. Dal Marocco, dove ieri era in visita, Moratinos ha reso noto che i primi prigionieri liberati dovrebbero atterrare a Madrid già lunedì, in alcuni casi accompagnati da familiari. Oltre a Parigi (e a Santiago del Cile), anche altre capitali europee potrebbero accogliere i prigionieri cubani liberati. È ormai da tutta la settimana che all’Avana sono in corso colloqui "a tre", tra il governo, l’arcivescovado e Madrid.

Nelle ultime ore, le mediazioni diplomatiche si sono intensificate: "Si sta lavorando passo passo e con grande discrezione", hanno riferito fonti locali, precisando che sono in corso le "procedure" burocratiche relative non solo all’uscita dal carcere dei detenuti ma anche ai documenti necessari per il viaggio a Madrid. A sottolineare l’importanza della "svolta" in corso è stata tra l’altro il portavoce della Santa Sede, Federico Lombardi. "Il mondo guarda con speranza alle novità che giungono da Cuba".

"Buone notizie – ha precisato dal Vaticano padre Lombardi – che aspettavamo da alcune settimane, segnali significativi che speriamo indichino un progresso stabile verso quel clima di rinnovata convivenza sociale e politica che tutti auguriamo alla nazione cubana". Fonti diplomatiche spagnole hanno tra l’altro sottolineato che i prigionieri in partenza avranno lo status di ‘emigrantì, non di esuli, e potranno quindi rientrare a Cuba. Riflettori puntati d’altra parte anche su Guillermo Farinas, il 48enne dissidente che giovedì ha posto fine ad uno sciopero della fame di 135 giorni, proprio a seguito degli annunci sul rilascio dei prigionieri. Farinas rimane per ora ricoverato nell’ospedale di Santa Clara, dove ha iniziato a ingerire acqua e cibo, anche se, proprio a causa del lungo digiuno, le sue condizioni rimangono critiche.