De Magistris: “Atti irregolari solo per salvaguardare il mio lavoro”
18 Gennaio 2008
di redazione
Il pm di Catanzaro ha dichiarato: “Se ho compiuto atti
irregolari è stato soltanto per salvaguardare il mio lavoro in una terra che
non è la mia ma a cui mi sono molto legato e in cui spero di continuare a
lavorare come ho sempre fatto”.
“Gli errori si commettono ma spero di avere ristoro professionale”,
ha aggiunto De Magistris davanti alla sezione disciplinare del Csm prima che la
stessa si riunisse in Camera di consiglio per decidere sulla sua sorte
Il pm, sotto processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio del
pg della Cassazione Mario Delli Priscoli e la richiesta di trasferimento
cautelare d’ufficio avanzata dall’ex ministro della Giustizia Clemente
Mastella, ha dichiarato che le sue assenze dalla Procura di Catanzaro negli
ultimi tempi sono dovute alla nota vicenda che l’ha coinvolto.
“Sto lavorando – ha spiegato – per difendermi e lo sto facendo notte e
giorno, dividendomi tra Catanzaro, Salerno, dove mi reco perchè convocato
formalmente, e Roma. Spero presto di tornare a lavorare e sono sereno perchè i
documenti in vostro possesso vi danno tutti gli elementi per giudicare”.
Riguardo i suoi rapporti con la stampa, De Magistris ha chiarito di essersi rivolto ai giornalisti “per dire
pubblicamente alcune cose. Ho sentito questo dovere e se ho sbagliato
giudicherete; ma la situazione era molto grave e anche oggi ritengo che lo
sia”. Il pm calabrese ha aggiunto di non avere mai fatto alcun richiamo
alla folla o alla piazza e rispetto alle fughe di notizie ha affermato:
“Sono stato danneggiato in prima persona da queste, come la strumentale
fuga di notizie dell’ex Guardasigilli, che portò all’avocazione dell’inchiesta Why
not”.
Riguardo la contestazione della “pendenza” a sottrarsi al vincolo
gerarchico, De Magistris ha
chiarito che comunque verifichi il suo profilo professionale “vedrà che
non è vero: mai nessun superiore o coassegnatario delle inchieste – ha spiegato
– si è lamentato di questo. Con l’aggiunto Spagnolo c’è stata sì una dialettica
sana ma riferivo sempre. Così come riferivo a Lombardi”.
Il pm calabrese ha rivendicato così la sua correttezza nei confronti dell’ex
procuratore capo di Catanzaro Mariano Lombardi e ha sottolineato che se qualche
volta non ci fu qualche comunicazione era perchè “in certi procedimenti
avevo delle precise ragioni di riservatezza, sulla base di sospetti non
gratuiti o privi di fondamento. Se ho fatto atti “inusuali” è perchè lavorare
in Calabria era davvero difficile”.
De Magistris ha concluso
sottolineando che si aspettava che venisse meglio compresa la sua situazione
lavorativa in un ambiente così difficile: “I fatti devono essere compresi
– ha detto – nella loro completezza, ma spero che venga ristabilita la mia
dignità professionale. Mi affido con serenità alla vostra decisione”. La
camera di consiglio, intanto, è riunita da oltre mezz’ora.