Di Pietro denunciato per vilipendio al capo di Stato
01 Febbraio 2009
di redazione
Le dichiarazioni del leader dell’IDV contro Napolitano di mercoledì scorso gli sono costate la denuncia penale da parte dell’Unione delle camere penali.
A Piazza Farnese, mercoledì scorso durante la manifestazione organizzata dall’Associazione nazionale dei familiari delle vittime della mafia Antonio Di Pietro si era lasciato andare a giudizi un po’ forti nei confronti di Giorgio Napolitano. Frasi come “il silenzio uccide”, “il silenzio è un comportamento mafioso” e “a volte il suo giudizio”, riferito a Napolitano, “ci appare poco da arbitro e poco da terzo” sono state giudicate meritevoli di denuncia penale. A presentare la denuncia ci ha pensato l’Unione delle camere penali.
Ecco il comunicato: “accusando il presidente della Repubblica di comportamenti non imparziali e omissivi assimilati a quelli di natura omertosa propri della mafia, l’onorevole Di Pietro ha oscurato la limpidezza morale e il credito di cui devono essere necessariamente circondate le attribuzioni del capo dello Stato, delegittimandolo nella persona e nella istituzione che rappresenta”.
Quelle uscite erano già costate all’ex-eroe di mani pulite una pioggia di critiche trasversali anche dall’interno del suo stesso partito, l’IDV. Ora, però, rischiano di costargli caro anche sul piano politico. La sua difesa tentennante “non ho mai offeso, né inteso offendere”, non ha infatti convinto nessuno.