Disastro di Viareggio. Asl: “Su 18 cadaveri, 13 non ancora identificati”
02 Luglio 2009
di redazione
Sono 13 su 18 i cadaveri delle vittime dell’incidente ferroviario di Viareggio senza ancora un nome. Lo ha detto poco fa il direttore generale della Asl 12 di Viareggio, Giancarlo Sassoli, a margine dell’audizione in Commissione Sanità del Consiglio regionale della Toscana.
Le difficoltà nell’identificazione risiedono nel fatto che le vittime sono tutte decedute per ustioni, e le salme sono carbonizzate, nella maggior parte dei casi. "Il magistrato – ha spiegato Sassoli – ha nominato una commissione di periti che faranno le identificazioni attraverso gli esami del Dna". Quanto ai feriti, "sono 27 – ha riferito il direttore dell’Asl 12 – 20 ricoverati in altri ospedali e 7 da noi; alcuni sono molto gravi" e "altre morti sono nel conto", è la previsione. L’azione dei soccorritori "è stata tempestiva, organizzata, umananamente molto importante, molti sono venuti spontaneamente senza timbrare il cartellino", ha osservato Sassoli. Ci sono stati 43 accessi in un’ora, di cui 25 codici rossi gravissimi. Il direttore dell’Asl 12 ha aggiunto: "Le celle frigorifere sono poche e ci siamo dotati di un grosso container frigorifero collocato vicino alle camere mortuarie. Solo dopo – ha ricordato – il magistrato potrà disporre le sepolture".
Intanto i vigili del fuoco continuano a scavare tra le macerie di via Ponchielli a Viareggio, per verificare se ci siano altri corpi di persone disperse. Nella deflagrazione del treno lunedì notte due palazzine sono crollate e altre tre sono fortemente lesionate. Due case sono state demolite stamattina durante le operazioni di messa in sicurezza dell’area. Il sindaco Luca Lunardini non esclude che nelle prossime ore venga deciso l’abbattimento di altri stabili danneggiati dall’esplosione. Tra i dispersi, sul cui numero non c’è ancora un dato preciso, ci dovrebbe essere il marito di una donna il cui cadavere è stato ritrovato oltre 24 ore fa.
Il procuratore generale di Firenze Beniamino Deidda ha manifestato il proposito di fare piena luce sul disastro ferroviario di Viareggio ai microfoni del giornale radio Rai. "Direi che la fatalità è una di quelle voci che con il disastro e la sicurezza hanno poco a che fare. Non esiste la fatalità. Esistono soltanto le azioni più o meno prevedibili che possono portare a un incidente". "Se dovessimo pensare di non arrivare fino in fondo – osserva – cambieremmo mestiere. Direi che allo stato non c’è un soggetto che non sia in qualche modo attingibile dall’indagine". Tra questi soggetti anche le Ferrovie dello Stato? "Certamente. Le ferrovie – continua Deidda – gestivano la rete, il controllo spetta alle ferrovie quindi non vedo perchè mai sulle ferrovie non si dovrebbe indagare". Quanto alle possibili cause del tragico incidente, "potrebbe essere che non solo una cosa è andata storta, ma molte cose sono andate storte. Così come può essere che non una omissione ha provocato l’incidente ma parecchie omissioni, anche di più soggetti".
"Da ieri sono stati sospesi i trasporti con carri di proprietà della società Gatx e la relativa circolazione sulla rete ferroviaria italiana". È quanto riferisce in una nota il Gruppo Ferrovie dello Stato facendo riferimento all’incidente ferroviario di Viareggio. "Questo provvedimento sarà mantenuto in vigore – prosegue Fs – fino a quando non verranno fornite da Gatx informazioni certificate e chiarimenti sulla componentistica dei carri utilizzati per il trasporto merci".
Nel frattempo, il Consiglio dei ministri convocato domani alle 12:30 a Palazzo Chigi dichiarerà lo stato di emergenza a seguito del disastro ferroviario di Viareggio. Il relativo decreto è il primo punto all’ordine del giorno della convocazione di domani. E’ probabile poi che domani venga anche deciso se dovranno tenersi i funerali di Stato per le vittime dell’esplosione alla stazione.