Doping. Shock nel Ciclismo: Contador positivo al Tour de France
30 Settembre 2010
di redazione
Lo spagnolo Alberto Contador, vincitore dell’ultimo Tour de France, sarebbe risultato positivo a un controllo antidoping. Lo ha reso noto l’Unione Ciclista Internazionale (UCI).
Il controllo antidoping è stato realizzato il 21 luglio, durante la seconda giornata di riposo prima della frazione del Tourmalet nella quale lo spagnolo avrebbe poi confermato la sua leadership nella corsa francese controllando gli attacchi del rivale lussemburghese Andy Schleck. Secondo quanto si è potuto sapere, il controllo è risultato "anormale".
Tracce di Clembuterol, una sostanza anabolizzante, sarebbero state trovate nei campioni prelevati a Contador che ha parlato invece di una "contaminazione alimentare" e ha annunciato per oggi una conferenza stampa nella sua città, Pinto, vicino a Madrid.
Il clenbusterolo è un beta agonista, usato "off label" come stimolante con proprietà anoressiche (dimagrante); in grandi quantità ha un forte effetto anabolizzante e per questo è ricercato come doping, specie nelle lunghe gare a tappe in cui favorisce il recupero e il rallentamento del catabolismo muscolare.
Contador è stato sospeso dalle gare in via cautelativa dall’Unione ciclistica internazionale. Il regolamento attuale antidoping consente all’atleta di tentare di dimostrare l’eventuale assunzione involontaria. Per questo prima di prendere qualsiasi decisione la stessa Wada e l’Uci fanno sapere che procederanno a nuove e più approfondite analisi.
Infatti, la quantità ritrovata nei test dipende dal momento in cui la sostanza è stata assunta. E le ipotesi vanno da un polo all’altro: o piccolissima quantità assunta a ridosso del controllo o grande quantità assunta tempo prima. Da questo dipenderanno anche gli eventuali provvedimenti disciplinari. Per il momento lo spagnolo è stato sospeso in via provvisoria, essendo state fatte anche le controanalisi (campione B) che hanno confermato i primi test, cioè la presenza sia pur minima della sostanza vietata. Come prevede il regolamento della Wada. Il caso presenta più di un punto da chiarire. Infatti il corridore pur essendo stato sottoposto a numerosi test prima di quello positivo, essendo da giorni in maglia gialla di leader, è stato inchiodato da una sola analisi. Ma non è detto che in tutte le analisi il laboratorio effettui sempre la ricerca di tutte le sostanze. In ogni caso è presumibile che sui campioni precedenti vengano effettuati ulteriori accertamenti.
Il clenbuterolo sarebbe vietato in qualsiasi quantità assunto, ed è una sostanza simile al salbutamolo usato per combattere problemi respiratori e la cui terapia per gli atleti, invece, è regolamentata dalle norme Wada. Fino ad una certa quantità (1.000 nanogrammi) il salbutamolo è consentito per curare l’asma, previa prescrizione medica e procedura di notifica all’agenzia mondiale antidoping (esenzione terapeutica). Il corridore ha giustificato la positività attribuendola ad una contaminazione alimentare (carne), ipotesi tecnicamente possibile perché il clenbuterolo è usato in zootecnia proprio per le sue qualità anabolizzanti. Lo dimostrano studi in Cina e in America.
La quantità della sostanza rinvenuta nel test sarebbe piccolissima, almeno 400 volte in meno di quella per la quale l’agenzia mondiale è tenuta ad informare l’Uci, la federazione ciclistica mondiale. Ma questa quantità fa riferimento solo alla sensibilità del metodo di analisi adottata dai vari laboratori, sensibilità che non è mai la stessa e che nel caso del laboratorio di Colonia, che ha effettuato i test su Contador è particolarmente elevata. In ogni caso per il clenbuterolo basta una singola molecola per dichiarare la positività. Fatto accertato per Contador.