E’ scontro fra il Guardasigilli e l’Anm di Palermo
08 Ottobre 2010
di redazione
È scontro tra la giunta palermitana dell’Associazione nazionale magistrati e il ministro della Giustizia. Il Guardasigilli, attraverso la Procura generale della Cassazione, ha chiesto chiarimenti al presidente del sindacato dei magistrati, Nino Di Matteo, in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate, in qualità di rappresentante delle toghe del distretto, il 13 giugno scorso.
Di Matteo è stato convocato dal procuratore generale Luigi Croce e chiamato a spiegare il senso di un suo intervento che riguardava l’opportunità della scelta di alcuni colleghi, in servizio al ministero della Giustizia, di rimanere in via Arenula "dopo l’ennesimo attacco verbale del presidente del Consiglio Berlusconi" alla magistratura. L’esternazione di Di Matteo, espressa non a titolo personale, ma quale rappresentante della Giunta dell’Anm, venne condivisa, in un’assemblea, da diversi colleghi.
Alla decisione del ministero di far convocare il presidente dell’Anm palermitana che poi riferirà alla Cassazione – iter che in genere si adotta nei procedimenti disciplinari – replica pesantemente la Giunta con una nota: "La Giunta denuncia la singolarità e la gravità di un’iniziativa sollecitata dal ministero della Giustizia al procuratore generale della Cassazione, organi deputati all’esercizio dell’azione disciplinare, per vicende unicamente attinenti ad opinioni espresse dal collega come presidente della Giunta dell’Anm e dunque al di fuori dell’esercizio della funzione giurisdizionale".