Elezioni. Affluenza in calo, soprattutto alle europee

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Elezioni. Affluenza in calo, soprattutto alle europee

Elezioni. Affluenza in calo, soprattutto alle europee

07 Giugno 2009

Affluenza in calo alle elezioni nella prima giornata di voto. Soprattutto per le europee, meno per le provinciali e le comunali. In base ai dati del Viminale, le consultazioni per eleggere i membri italiani al parlamento di Strasburgo hanno visto ieri, tra le 15 e le 22, una percentuale di votanti pari al 17,8% degli aventi diritto: circa tre punti percentuali in meno rispetto al 20,5% registrato nella prima giornata di voto alle europee del 2004.

Più alto il numero di votanti per le amministrative. Per le comunali si è registrata un’affluenza del 22,9% e per le provinciali del 19,6%, dati che si raffrontano rispettivamente con il 23,7% ed 21,3 delle precedenti consultazioni. Domani si replica: i seggi riapriranno alle 7 e chiudeRanno alle 22.

Amministrative. Per le comunali si vota in 30 capoluoghi di provincia, tra cui Bologna, Firenze, Padova, Ancona, Bari. Tra le principali sfide per le provinciali, Milano, Torino, Bologna, Venezia, Napoli.

Veneto. Silvio Berlusconi, capolista in tutte le circoscrizioni per le europee, voterà oggi. Iera era in Veneto, al matrimonio del governatore Giancarlo Galan. In queste zone il voto è un test importante per Pdl e Lega. Con l’occhio rivolto alle regionali del prossimo anno. «Il Veneto – ha dichiarato ieri il premier – andrà a chi prenderà più voti alle europee, e vincerà il Pdl». «La Regione – ha detto invece il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, del Carroccio – andrà di certo a un leghista».

Franceschini. Dario Franceschini ha votato ieri in un seggio di Roma, a due passi da Fontana di Trevi. Il leader del Pd ha dribblato i cronisti: «Oggi non si parla, c’è il silenzio stampa», si è limitato a dire. Prima di entrare nel seggio, si è soffermato a guardare il manifesto delle liste elettorali. «Non è che sono indeciso, eh…», ha detto ironicamente.

Ecco i primi risultati delle elezioni europee in altri Paesi:

Slovacchia. Le elezioni europee sono state vinte in Slovacchia dai socialdemocratici (Smer, Direzione) del premier Robert Fico, secondo indiscrezioni raccolte dall’agenzia slovacca Sita sulla base dei risultati non ufficiali. Lo Smer avrebbe ottenuto il 32% e cinque seggi. L’Unione dei cristiani democratici (Sdku) dell’ex premier Mikulas Dzurinda risulta al secondo posto con il 16% e due seggi. Seguono la Coalizione ungherese (Smk) con il 12% e 2 seggi, il Movimento dei cristiani democratici con l’11% e 2 seggi, il Movimento per la Slovacchia democratica di Vladimir Meciar con il 9% e un seggio e i nazionalisti del Partito nazionale slovacco (Sns) di Jan Slota con il 5,5% e un seggio. L’affluenza è stata del 19%. In lizza per 13 seggi erano 200 candidati di 16 raggruppamenti.

Cipro. Il partito Adunata Democratica (Disy, di centro-destra) si sarebbe aggiudicato il maggior numero di preferenze alle elezioni europee svoltesi oggi a Cipro. Secondo le proiezioni sui voti già scrutinati rese note dalla tv privata Sigma, il Disy sarebbe in vantaggio con il 37.6% dei voti. Dei candidati del Disy si riconfermano Kassoulides, 61 anni, ex ministro degli Esteri,e Eleni Theocharus, 56 anni, parlamentare. Al secondo posto, con il 34.4%, viene il partito al governo Akel (Partito progressista dei lavoratori, comunista) per il quale andranno a Bruxelles Takis Chatzigeorgiou, 53 anni e Skevi Koukouma-Koutra. Il due seggi rimanenti andranno a candidati del Partito Democratico (Diko) che ha avrebbe ottenuto l’11,8 dei voti e a quelli del partito socialdemocratico Edek con il 9,2.

Lettonia. In attesa di conoscere stasera i risultati, gli exit poll in Lettonia indicano che nelle elezioni europee, tenutesi oggi, hanno compiuto un inaspettato balzo in avanti i partiti della minoranza russa. Secondo i dati diffusi in serata dalle tv del Paese baltico ex sovietico, il partito d’opposizione di sinistra Centro Armonia, espressione soprattutto della minoranza russa, secondo gli exit poll avrebbe ottenuto il 20%, che se confermato dai risultati rappresenterebbe il doppio di quanto pronosticato dai sondaggi. Ottima performance, secondo gli exit poll, avrebbe compiuto anche un altro partito della minoranza russa chiamato Per i diritti dell’Uomo nella Lettonia unita, con il 13%. In un Paese di 2,3 milioni di abitanti divenuto membro dell’Unione europea nel 2004, 630.000 sono d’origine russa, solo 368.000 dei quali hanno la cittadinanza e sono perciò autorizzati a votare.