Elezioni Usa 2008. Al Qaeda sostiene McCain

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Elezioni Usa 2008. Al Qaeda sostiene McCain

22 Ottobre 2008

Al Qaeda dice la sua anche in merito alla campagna elettorale dei repubblicani. A poco più di due settimane dall’elezione del prossimo presidente americano, un sito legato al gruppo terrorista ha affermato il suo sostegno a John McCain.

Un atto che gli organizzatori repubblicani non hanno certo gradito. Infatti, dai messaggi pubblicati nel sito al Hesbah, "l’idea diffusa sui forum jihaddisti è che McCain sarebbe un "figlio leale di Bush", un falco guerrafondaio: e pensano che, per vincere la loro guerra di logoramento, hanno bisogno di un leader del genere a Washington". E’ quanto ha commentato Adam Raisman, un analista del Site Intelligence Group e traduttore dei testi comparsi nel sito.

"Al Qaeda sosterrà McCain nelle prossime elezioni, perchè continuerà la marcia verso il fallimento del suo predecessore", si legge in un messaggio pubblicato lunedì scorso. Il pensiero generalizzato tra coloro che appoggiano il gruppo islamista è che McCain continuerà il lavoro di George Bush nel trascinare l’America sempre di più nella crisi finanziaria. Una crisi che sarebbe una "vendetta delle lunghe e costosissime guerre contro gli estremisti islamici ingaggiata dall’amministrazione Bush", secondo quanto afferma un’altro messaggio. E prosegue sostenendo che il grande merito di al Qaeda è quello "di aver attirato Washington in una trappola che ha prosciugato le sue risorse e messo in bancarotta la sua economia".

Più preoccupante, però, è un messaggio che arriva ad affermare che "un attacco terroristico in questo momento aiuterebbe il repubblicano ad essere eletto". Ancora peggio, però, è che non è poi così lontano dalla realtà. In effetti, conferma Muhammad Haafidi esperto di terrorismo on line, "un attacco spingerebbe decisamente gli americani a votare per McCain così che possa vendicarsi con al Qaeda". E prosegue: "Con McCain alla Casa Bianca al Qaeda potrà continuare a esaurire le risorse dell’America".

In linea generale, gli estremisti hanno poco da dire su Barack Obama. Al contrario di McCain, il candidato democratico ha posto al centro del suo programma di politica estera la sua disponibilità a sedersi al tavolo, senza precondizioni, anche con i leader di paesi ostili, come Iran e Siria. Una posizione che ai tempi delle primarie spinse Hezbollah ad esprimere un giudizio favorevole per il democratico, poi ritirato quando Obama ha ribadito la sua difesa di Israele.