Eluana. S.Sede: “Lo stop all’alimentazione è omicidio”
11 Novembre 2008
di redazione
Le sezioni unite civili della Cassazione, appena riunite in camera di Consiglio per discutere del ricorso sul caso di Eluana Englaro, potrebbero aver bisogno di qualche giorno per decidere sulla questione. A quanto si apprende da fonti del Palazzaccio, dall’importanza e la particolarità dell’argomento, è molto probabile che una decisione venga presa in tempi brevi ma non nella giornata di oggi. Nel frattempo, il confronto ha travalicato le mura della Cassazione.
Alla fine della mattinata gli avvocati di Beppino Englaro, il padre di Eluana, avevano affermato durante la loro arringa finale che “è giunto il momento di lasciare morire Eluana”. Nel chiedere la bocciatura del ricorso della Procura di Milano, l’avvocato Vittorio Angiolini ha persino citato il Vangelo di Giovanni e, in particolare, il passo sulla storia di Lazzaro. Questo passaggio gli è servito per dimostrare che “nemmeno Gesù, come uomo, può compiere miracoli e disporre della vita altrui. Lo stesso discorso vale per i medici che non possono disporre all’infinito della vita altrui”.
L’avv. Angiolini ha ricordato inoltre che la Corte di Cassazione il 16 ottobre del 2007 aveva già stabilito i principi di diritto ai quali attenersi e che ora la Procura chiede “un accertamento perenne contrario ai principi epistemologici e agli stessi principi giuridici dettati un anno fa dalla Cassazione che ha sottolineato che se la vita è un diritto indisponibile non ci può essere qualcun altro che la prolunga all’infinito”.
Anche la curatrice di Eluana, l’avvocato Franca Alessio, aveva parlato sulla questione: “Trascinare ad oltranza la situazione sarebbe una cosa del tutto impietosa nei confronti di Eluana”. La Procura, ha continuato “si è lasciata trascinare da chi la pensa diversamente ma è ora di lasciare morire Eluana come chiede suo padre”. E proprio lui, all’uscita dal tribunale si è limitato a dire che non aveva niente da dichiarare. Aspetta solo la sentenza.
Sulla questione non poteva mancare anche l’intervento della Chiesa. Il presidente del Pontificio consiglio per la Salute, card. Javier Lozano Barragan, in attesa del verdetto della cassazione, ha dichiarato che “sospendere l’idratazione e l’alimentazione in stato vegetativo è una mostruosità disumana e un assassinio”. E ha proseguito: “L’accanimento terapeutico non si consiglia mai, ma l’idratazione e l’alimentazione non appartengono a questa categoria. Qualcuno obietta che insieme all’ alimentazione vengono somministrati anche i farmaci che tengono in vita e allora, io dico, togliete i farmaci”. Per il cardinale è molto diverso il caso di pazienti “nell’ultima agonia, per i quali, quando nutrizione e idratazione diventano completamente inutili, non vanno sprecati”.