Erba. Parla la difesa: Frigerio “è il nostro teste a discarico”
24 Novembre 2008
di redazione
Fabio Schembri, uno dei legali di Olindo Romano, nella sua arringa difensiva, ha puntato in particolare sulla testimonianza di Mario Frigerio, l’unico sopravvissuto all’eccidio e che è diventato il principale teste dell’accusa.
Schembri è tornato sull’interrogatorio di Frigerio del 15 dicembre 2006, quattro giorni dopo la strage e ha sostenuto che l’uomo, in quella circostanza, non disse il nome di Olindo Romano come il suo aggressore. "Frigerio è attendibile, attendibilissimo – ha detto Schembri -. È il nostro teste a discarico. In quell’occasione, parlando del suo aggressore, disse: ‘Non lo conosco, non è di quì". "La dinamica dei fatti è sempre la stessa – ha proseguito Schembri -, cambia solo il personaggio. Prima è uno sconosciuto, poi diventa Olindo Romano".
Il legale ha così concluso il suo intervento, rivolto ai giudici: "ricordatevi che si chiama Olindo Romano, ha fatto l’alpino, e questo lo rivendica, è nato ad Albaredo San Marco e ama la sua sposa, Rosa Bazzi sopra ogni cosa, ma soprattutto è innocente".