F1. La Ferrari perde il mondiale, la Lega: “Montezemolo si dimetta”
14 Novembre 2010
di redazione
È scomparso nella nebbia di Maranello l’entusiasmo dei tifosi Ferrari che dalla mattina avevano preso posto in piazza Libertà per seguire sul maxi schermo l’ultima gara del Mondiale di Formula Uno. Non hanno suonato le campane di San Biagio, quelle che in città salutano in tono festante le vittorie della Rossa.
Il titolo iridato non è andato a Fernando Alonso, ma al campione meno pronosticato eppure forse più talentuoso, Sebastian Vettel. E al popolo del Cavallino non sono rimasti che amarezza, rimpianti e dubbi. Un evento dai mille colori, ma sui quali ovviamente dominava il rosso, quello che le immagini giunte da Abu Dhabi hanno via via disgregato con il loro carico di dura realtà per chi sperava in Alonso. Per il Comune di Maranello erano in 8mila oggi a cercare di spingere ancora più veloce la Rossa. Fan di tutte le età venuti anche dal Brasile, dalla Francia e dalla Spagna oltre che da tutta Italia. Un mito, quello della Ferrari, davvero trasversale.
Ma il buio che scendeva giro dopo giro sulla pista di Abu Dhabi contagiava anche la folla a Maranello. E col passare dei minuti hanno taciuto anche le vuvuzelas portate per l’occasione, emblema di un tifo gioioso e mondiale. Un’ora e mezzo di batticuore sempre più teso e disilluso quella vissuta nella patria delle Rosse. Con un sussulto ulteriore di emozione quando Schumacher, uscito presto di gara, ha detto ai microfoni che la Ferrari gli rimaneva nel cuore. Un intenso applauso ha reso omaggio al campione tedesco, quasi a perdonargli il distacco non proprio indolore dello scorso anno. Ma in quel momento le speranze dei sostenitori erano ancora intatte e dovevano ancora abbattersi contro la strategia di gara che ha regalato il trionfo alla Red Bull. Ammainate le bandiere – il Comune ne aveva regalate anche tantissime di quelle a scacchi – per i sostenitori del Cavallino rimasti in piazza (molti se ne erano già andati quando era chiaro che il Mondiale era sfumato) è stata l’ora delle recriminazioni. E per qualcuno anche delle lacrime.
"Hanno buttato via il titolo, non doveva andare così", il commento più frequente tra i ferraristi delusi. A Maranello c’era anche una scenografia di cartone con Alonso e Massa sul gradino più alto di un podio. Anche questa è stata ripiegata in una piazza sempre più spoglia e silenziosa. Ma è comunque difficile pensare che la passione rossa sbollisca dopo la beffa crudele. Anche le istituzioni hanno rilanciato il tifo, nonostante tutto. Dopo le parole del sindaco di Maranello Lucia Bursi, che ha ringraziato la Ferrari e suoi fieri sostenitori, anche quello di Modena Giorgio Pighi ha avuto parole di conforto in una domenica storta: "Abbiamo fatto il tifo per Alonso e avremmo volentieri festeggiato il ritorno a Modena di un titolo che sta tanto a cuore alle migliaia di appassionati delle corse e, in particolare, della Ferrari – ha dichiarato in una nota -. Tuttavia, anche se la vittoria non è arrivata, ringrazio il pilota e tutta la scuderia di Maranello per le emozioni che ci hanno fatto vivere quest’anno. Il team del Cavallino rampante ha comunque dimostrato ancora una volta che le competizioni si costruiscono sommando tecnologia, pazienza, determinazione e capacità di trasformare battute d’arresto in insegnamenti".
Sul brutto risultato della Ferrari è intervenuta anche la Lega Nord aprendo una nuova polemica contro il presidente Luca Cordero di Montezemolo. "Ci ha fatto vergognare di essere tifosi, si dimetta entro sera", è la richiesta del leghista Roberto Calderoli al presidente del Cavallino, mentre il collega del Carroccio Roberto Castelli lo accusa della gestione "dilettantesca" della corsa. "Piccole persone che fanno sistematicamente il tifo contro il Paese e i suoi simboli", replica un portavoce della casa di Maranello. Ad Abu Dhabi, dove è andato in scena l’ultimo Gp della stagione, la corsa è appena finita quando si scatena l’offensiva leghista contro Montezemolo, che fa sconfinare nello sport le beghe politiche.
"Al posto di fare il grillo parlante della politica senza beccarne mai una – lo apostrofa Calderoli, memore degli affondo dell’imprenditore contro il governo – dovrebbe imparare dagli altri come si fa a gestire una vittoria". Il ministro per la Semplificazione normativa elogia "l’ottimo Fernando Alonso", rivolgendogli "un applauso per il grande lavoro svolto in questa stagione"; e addossa tutte le responsabilità della sconfitta al ‘grande capo’ della Rossa. "La Ferrari è riuscita a perdere un Mondiale già vinto – è la sua analisi – grazie alla demenziale strategia operata dai box. E visto che a perdere questo titolo sono stati gli strateghi ai box, chi è responsabile di questa disfatta deve andarsene".
Più sottile, ma tagliente quanto basta, è Castelli, anche lui ‘camicia verde’ ma cuore rosso Ferrari. "Se dovessi usare lo stesso metro di giudizio che Montezemolo usa nei confronti del nostro governo – sottolinea il viceministro alle Infrastrutture – dovrei dire che Alonso ha perso il Mondiale a causa della gestione dilettantesca della corsa con lui ai box". "Invece – è la chiosa sarcastica – dico che mi dispiace molto e faccio i più sinceri auguri alla Ferrari di poter vincere l’anno prossimo". "Se Montezemolo avrà in politica la stessa fortuna che ha avuto in Formula Uno – gli fa eco l’eurodeputato Matteo Salvini, leghista pure lui, manco a dirlo – povera Italia!". "Sono molto dispiaciuto per la Ferrari – sottolinea – ma non per il suo arrogante presidente".
Non tutta la politica, però, la pensa così. In soccorso dell’imprenditore corre infatti l’esponente del Pd Enrico Farinone. Per il vicepresidente della commissione Affari europei, quello dei leghisti è un "attacco strumentale". "Usano argomentazioni senza senso – sostiene – piuttosto pensino al Gp di Monza che rischia di essere declassato da quello di Roma per colpa dell’alleanza Pdl-Lega"; mentre il deputato Pd Enrico Gasbarra accusa Calderoli di "coprire di ridicolo il Paese". Gli strali del Carroccio fanno in fretta ad attraversare i confini e a raggiungere il motorhome del Cavallino, ad Abu Dhabi, tra le facce lunghe di tecnici, ingegneri e meccanici.
Montezemolo ha appena finito di lodare Alonso e di ringraziare l’intera squadra per aver portato a termine la stagione "a testa alta", quando gli riferiscono le parole leghiste, a cui replica ricordando "il grande lavoro fatto dagli uomini e dalle donne Ferrari". Il resto lo fa un portavoce del Cavallino: "C’è una grande Italia che combatte e non molla nulla fino alla fine, spesso vince – dice – ma talvolta perde, senza però arrendersi mai. Ci sono invece piccole persone che fanno sistematicamente il tifo contro il Paese e i suoi simboli. Per fortuna – conclude il portavoce – sono una minoranza".