Fecondazione, Cei: “I tribunali non applicano le leggi”
25 Settembre 2007
di redazione
“La sentenza del Tribunale di Cagliari appare in netto
contrasto con la legge 40 e l’interpretazione della Corte Costituzionale: un
giudice non può emettere un giudizio che smentisce la legge e la Consulta”. Queste
le parole del segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori.
Betori ha oggi commentato la sentenza del Tribunale di Cagliari
in merito alla diagnosi reimpianto sugli embrioni fecondati in vitro sulla base
di una interpretazione costituzionalmente orientata della legge 40. La vicenda
parte dal ricorso di una donna sarda che due anni fa aveva chiesto di poter
eseguire la diagnosi preimpianto prima di procedere con le tecniche di
fecondazione in vitro perché portatrice della talassemia.
“Questa sentenza supera il problema della legittimità costituzionale”,
ha spiegato ieri l’avvocato Luigi Concas che ha seguito la sentenza. “Ora
l’ospedale e il medico incaricato controlleranno lo stato dell’embrione,
verificheranno se può avere la talassemia, e nell’ipotesi che l’embrione fosse
in buone condizioni procederà all’impianto e alla gravidanza”, ha concluso
Concas.
Ma commentando la vicenda e le dichiarazioni di ieri da
parte dell’avvocato Concas a Radio Radicale monsignor Betori ha concluso: “Pensavo
che i tribunali applicassero le leggi e
giudicassero in coerenza con esse”.