Federalismo. Brunetta: “C’è già ma è bastardo, sprecone e piagnone”
15 Marzo 2009
di redazione
"Il federalismo c’è già ma è bastardo, sprecone e piagnone". A defirlo con queste stesse parole è il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta nel corso del suo intervento al forum di Cofcommercio in corso a Cernobbio. "Un bimbo della Valle d’Aosta – ha spiegato il ministro – riceve cinque volte quello che riceve un bambino del Piemonte. Cose simili accadono per Trentino, Bolzano e così via. Il sud e la Sardegna hanno una situazione un pò a parte".
Per Brunetta tutto ciò non è legato agli statuti speciali "che definiscono solo i perimetri delle competenze", ma "è legato alla dabbenaggine, alla stupidità, alla captatio benevolentiae dello Stato centrale nei confronti degli aggressivi governi regionali". Il ministro ha poi sottolineato che "una delle cose che farà il federalismo è portare la trasparenza nei conti", una "trasparenza del federalismo bastardo che abbiamo" e "già questo è metà dell’opera perchè dalla trasparenza viene la responsabilizzazione".
"Per queste cose domani sarò insultato da presidenti regionali o provincie autonome, ma esistono anche Comuni in diversi modi a statuto speciale", ha aggiunto Brunetta. "Durnwalder andrà all’Onu", ha scherzato riferendosi a Luis Durnwalder, presidente della giunta della provincia autonoma di Bolzano. "Anche Lombardo", gli ha risposto l’ex ministro degli affari regionali Linda Lanzillotta, seduta a suo fianco nel panel degli ospiti.
Il ministro della Pubblica amministrazione ha poi parlato della scuola. "Con la riforma della pubblica amministrazione – ha spiegato – si è registrato un calo dell’ assenteismo nella scuola che ha raggiunto picchi dell’80-90%, con valori medi del 40%". "La crisi è il momento buono per tagliare le spese inutili dello Stato e del governo, ma è anche il momento buono per dire ai vostri dipendenti – aggiunge il ministro a una platea di manager, imprenditori e commercianti – che non rischiano la cassa integrazione, non rischiano il licenziamento, ma per chiedere ai vostri dipendenti il 50% di produttività in più". Secondo Brunetta, questo è il momento anche "del consenso politico per l’efficienza, che è condiviso da molti tranne che da poche figure marginali e fondamentaliste che si trovano nella sinistra politica estrema e nella sinistra sindacale", conclude il ministro.
Durante la giornata Brunetta ha rilasciato altri due interventi. In un’intervista a Repubblica, ha parlato della crisi e del botta e risposta delle ultime ore tra il premier Berlusconi e il presidente di Confindustria: "I soldi veri ci sono già e comunque il peggio è passato". Il ministro dice di "capire bene" il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, "lei ogni giorno ha a che fare con le preoccupazioni delle imprese, lanciando l’allarme fa il suo mestiere", ma spiega anche che ci sono diversi modi per rispondere alla crisi. "Bisogna essere freddi, razionali – dice Brunetta – e noi lo siamo".
Critico il giudizio sull’Amministrazione Usa: "Obama ha stressato il Paese, ha presentato progetti su progetti senza curarsi di seguirne la fattibilità". Il ministro ricorda i 9 miliardi messi a disposizione per "salvare il capitale umano e produttivo" e intravede segnali di cambiamento, in più, dice, "il cambio stagionale ci avvantaggia: in primavera la risalita dell’occupazione è fisiologica". Per quanto riguarda i tempi di pagamento della Pa, rassicura, "ci stiamo lavorando".
L’ultimo intervento l’ha riservato ai microfoni della stazione radio Rtl 102.5, a cui ha risposto sulla polemica innescata dal programma "Le Iene" sulle auto blu mandate a prelevare i biglietti gratis della partita Roma-Arsenal al Coni. "È una cosa disdicevole. La mia auto non c’era – ha spiegato – non amo il calcio nè i biglietti gratis". E ha concluso affermando: "Io mi occupo di tante cose ma non vorrei diventare il Gabibbo".