Federalismo. Maroni: “Per la Lega è la partita della vita”
31 Gennaio 2011
di redazione
Quella sul federalismo è per la Lega "la partita della vita": se giovedì prossimo il federalismo non passerà si tornerà alle urne. Lo afferma, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, secondo il quale "c’è uno scontro tra le istituzioni dal quale si deve uscire al più presto per far ripartire l’attività di governo".
Alle elezioni, comune, il Carroccio "ci sta pensando da tempo, anche perchè – aggiunge il titolare del Viminale – questa incertezza costante in cui vive la politica non consente di fare previsioni certe". La lealtà verso Berlusconi non è però in discussione: "noi – spiega Maroni – diciamo che un governo diverso da quello esistente non si può fare senza passare per le urne. Se il capo dello Stato decide di sciogliere le Camere ne prenderemo atto. Questo, naturalmente, può avvenire solo dopo il voto sul federalismo". Per Maroni è dunque possibile lo scioglimento delle Camere senza le dimissioni del capo del governo: "teoricamente sì. Se la lotta politica degenerasse in uno scontro così duro da rendere impossibile il lavoro delle istituzioni – risponde il ministro – il presidente della Repubblica potrebbe essere costretto ad esercitare le sue prerogative previste dalla Costituzione".
In caso di elezioni, dice Maroni, "ci sarà una rinnovata alleanza tra Lega e Pdl e insieme vinceremo di nuovo". E la leadership? "Non se ne è mai parlato -risponde il ministro- proprio perchè Berlusconi ha sempre respinto l’ipotesi del voto. Vedremo. Nel centrodestra ci sono tanti uomini e donne capaci, competenti e dotati di leadership in grado di guidare un governo se Berlusconi decidesse di non essere lui il candidato premier". Resta il fatto che, secondo Maroni, la situazione appare incerta: «è come se fossimo in convalescenza dopo la fiducia ottenuta il 14 dicembre scorso, e quanto sta accadendo alle istituzioni non ci dà una maggioranza sicura».