Ferrovie. Moretti: “Le FS da preda si trasformano in predatore”

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Ferrovie. Moretti: “Le FS da preda si trasformano in predatore”

05 Dicembre 2010

«Da preda a predatore»: è in questi termini che l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti parla del futuro delle Fs in un’intervista al Sole 24 Ore, spiegando che la prima fase del risanamento è completata e quindi ora è il tempo di «smettere di essere preda, come azienda e come mercato» e di diventare predatore «con l’occhio rivolto all’Europa».

Moretti delinea le linee-guida del piano industriale 2011-2015 che andrà al prossimo cda e parla di acquisizioni e alleanze in Europa: «bisogna ragionare sulle singole macroregioni europee», come la Polonia e la Romania per le merci e dove è forte la presenza di imprese italiane: qui il numero uno di Fs è pronto a fare «cooperazione» anche con i francesi di Sncf. «Mol e utile – aggiunge – saranno in crescita nei conti 2010, rispettivamente a 1.350 e 73 milioni contro 966 e 44 del 2009», mentre fra i progetti c’è la Borsa per due società di business, una per l’alta velocità, in tempi brevi, l’altra per logistica e merci, una volta completata la razionalizzazione di terminali e marchi. «Con la quotazione – spiega – possiamo cominciare ad affrontare il problema del debito e destinare risorse nostre agli investimenti, come ci chiede di fare lo Stato».

Moretti si dice pronto a trattare con i soci privati di «grandi stazioni» per la cessione della quota di controllo, pur mantenendo una quota di capitale «consistente», mentre la società potrà prendere con il diritto di prelazione la gestione dei nuovi scali dell’alta velocità, a condizioni definite da una gara. In progetto anche «uno o due fondi immobiliari per lo sviluppo urbanistico, con una quota destinata al social housing». A proposito di liberalizzazioni, Moretti auspica che la politica faccia la sua parte, completi la regolamentazione dettando regole uguali per tutti: «ci sono 154 treni a lunga percorrenza in perdita che fra sei mesi io non farò più. Avverto per tempo chi deve trovare soluzioni. Non spetta a me trovarne, io devo ragionare come un’impresa sul mercato e faccio i servizi solo se me li pagano».