Fiat. Marchionne: “Il piano di Mirafiori non penalizza i lavoratori”
15 Gennaio 2011
di redazione
Il piano per lo stabilimento di Mirafiori "è molto ambizioso". E, soprattutto, "non penalizza i lavoratori in nessun modo e mantiene inalterate tutte le condizioni positive che sono previste non solo dal contratto collettivo ma anche da tutti i trattamenti che la Fiat nel tempo ha riconosciuto alle proprie persone". È quanto evidenzia l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne.
La società che verrà costituita tra Fiat e Chrysler, ricorda, "ci permetterà di installare a Mirafiori una nuova piattaforma per costruire Suv di classe superiore, sia per il marchio Jeep sia per l’Alfa Romeo, da esportare in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti". Questo "ci consentirà di raggiungere un livello di produzione molto elevato, fino a 280mila unità l’anno, aprendo anche la strada ad una possibile crescita dell’occupazione".
L’accordo che rappresenta la base per realizzare tutto ciò "quell’accordo che è stato al centro di così tante polemiche, serve solo a far funzionare meglio la fabbrica, senza intaccare nessun diritto", osserva ancora il manager. L’organizzazione del lavoro, spiega, "è in realtà la stessa che a Mirafiori si sta sperimentando da più di due anni e che tiene conto del grado di affaticamento dovuto al tipo di lavoro svolto. L’introduzione dei 18 turni comprende quello del sabato sera che è il più disagiato. Per questo abbiamo concordato che, pur essendo sempre retribuito, venga effettuato solo se c’è una reale necessità e che comunque, in questo caso, sia pagato come straordinario. Il pieno utilizzo dei 18 turni permetterà, inoltre, di aumentare i salari di circa 3.500 euro l’anno".
Proseguendo nell’esame del merito dell’accordo, Marchionne evidenzia anche come l’azienda abbia "anche tenuto conto di un’altra esigenza, relativa al lavoro straordinario. Sapendo che non sempre una persona può essere disponibile, abbiamo previsto la possibilità di sostituire fino al 20% dei lavoratori che non possono fare straordinari. Rivedere il sistema della pause, inoltre, riducendole a 30 minuti e monetizzando la differenza, ci permette di adeguarci a quello che succede nelle fabbriche del resto d’Europa e del mondo".
Per quanto riguarda la questione delle malattie, "su cui si sono dette tante assurdità, l’accordo prevede semplicemente di monitorare il tasso di assenteismo, per evitare eventuali abusi. Sarà una commissione congiunta con il sindacato a valutare caso per caso il non riconoscimento dell’indennità a carico dell’azienda. La verità è che questa clausola serve soprattutto a richiamare l’attenzione sul problema, a smuovere le coscienze e il senso di responsabilità e mi auguro che non venga mai applicata".
Infine, ricorda Marchionne, "abbiamo semplificato le voci retributive, cosa che porterà maggiore chiarezza nel leggere la busta paga ed avrà anche un effetto positivo sul salario in caso di lavoro straordinario o turnazione, perchè le maggiorazioni verranno applicate sulla paga base, che è più elevata rispetto agli attuali valori del minimo contrattuale". Il manager, dunque, conclude, "come la maggior parte delle nostre persone ha compreso, non c’è nulla di eccezionale nell’accordo per Mirafiori, se non l’occasione di rilanciare la fabbrica, di darle il ruolo che merita sulla scena internazionale".