Filippine. Decine di vittime e migliaia di sfollati per le inondazioni
27 Settembre 2009
di redazione
Sono almeno 60 i morti e migliaia gli evacuati nelle Filippine a causa delle inondazioni e delle frane provocate da un tifone che si sta abbattendo sull’isola di Luzon, la più grande delle Filippine. Si tratta del più grave disastro del genere nella capitale dal 1967.
Attualmente Manila è priva di energia elettrica e gli aeroporti sono stati chiusi. La televisione ha trasmesso le immagini di abitazioni trascinate via dalla violenza dell’acqua dei fiumi tracimati, e di persone rifugiatesi sui tetti delle case che chiedono aiuto. Il vento soffia a 100 chilometri all’ora e la pioggia non smette di cadere. L’acqua ha invaso le strade e scorre a fiumi mentre il livello continua a salire. La città di Cainta, nella provincia del nord Rizal è sommersa al 100% dall’acqua.
La presidente delle Filippine, Gloria Macapagal Arroyo, ha rivolto un appello perché vengano donati abiti, coperte, cibo e acqua dato che sono centinaia le persone rimaste senza nulla. In un messaggio televisivo ha chiesto alla popolazione di "restare calma e di seguire le istruzioni delle autorità locali e dei soccorritori". Nella regione della capitale e in altre 25 zone dell’isola di Luzon, per facilitare le operazioni di soccorso, i responsabili hanno dichiarato lo stato di calamità. Ogni anno le Filippine sono colpite in media da una ventina di tifoni.
Il governo filippino ha dichiarato lo stato di calamità dopo che la tempesta tropicale Ketsana, nota anche come Ondoy, ha provocato la peggiore alluvione degli ultimi 20 anni a Manila.