Filippine. Nuove minacce di decapitazione per i 3 ostaggi

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Filippine. Nuove minacce di decapitazione per i 3 ostaggi

25 Marzo 2009

Si registrano nuove minacce per i tre operatori della Croce Rossa in mano ai ribelli islamici nelle Filippine dal 15 gennaio scorso.

I sequestratori dei tre (l’italiano Eugenio Vagni, lo svizzero Andreas Notter e la filippina Mary Jean Lacaba) hanno nuovamente minacciato di decapitare uno degli ostaggi se le truppe governative non si ritireranno dalla zona delle roccaforti della guerriglia nella giungla. Il ritiro dovrà avvenire entro la fine del mese.

Le rinnovate minacce sono giunte dal leader dei ribelli di Abu Sayyaf Albader Paradon lunedì, mentre i militari erano impegnati a rafforzare un blocco per impedire che la guerriglia sull’isola di Jolo, mille chilometri circa a sud di Manila, potesse avere accesso a cibo ed altri rifornimenti.

La minaccia è stata ribadita da Paradon durante una conversazione telefonica ieri con il vicegovernatore Lady Ann Sahidullah, ha reso noto il governatore della provincia di Sulu – che include l’isola di Jolo – Abdusakur Tan. "Abbiamo appreso dal team negoziale della task force che Abu Sayyaf ha dato un ultimatum dal 28 al 31 marzo", ha dichiarato.

Anche fonti interne, come il sito filippino "Enquirer.net", danno credito alle nuove minacce di Abu Sayyaf che – si legge nel sito – ha dato al governo tempo una settimana a partire da lunedì 23 marzo per attuare il ritiro militare ed avviare le trattative, minacciando in caso contrario di decapitare un ostaggio.

Nel corso di un’intervista telefonica, rilasciata ieri mattina, il leader di Abu Sayyaf ha detto al giornalista di "Enquirer.net" che il nuovo ultimatum riguarda una "seria attuazione di un ritiro militare" nelle aree indicate durante i colloqui con il senatore Richard Gordon, ossia Santol a Patikul e Tagbak a Indanan. Se questo avverrà, il gruppo è pronto a liberare un ostaggio come concordato nei colloqui tra Paradon e Gordon, capo della Croce Rossa filippina. Nel caso contrario verràdecapitato  uno degli ostaggi.