Finanziaria, Fi: “D’Amico unisce il danno alla beffa”

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Finanziaria, Fi: “D’Amico unisce il danno alla beffa”

06 Novembre 2007

“Per conciliare Dini e Bertinotti il senatore D`Amico rischia di unire il danno alla beffa”: E’ quanto affermano in una nota i senatori di Forza Italia Gaetano Quagliariello e Andrea Pastore.

“`Assunto mediante procedure […] previste dalla legge`. E` racchiuso in questa breve locuzione – spiegano – il rischio di vanificare una intera battaglia politica, quella dei liberali democratici, guidati dal Presidente Dini, volta a tutelare le ragioni della serietà e della responsabilità di governo”.

“L`emendamento presentato dal senatore Natale D`Amico, esponente di rilievo del gruppo facente capo a Lamberto Dini – osservano i due senatori – rischia, nel generoso tentativo di mettere d`accordo riformatori e vetero-comunisti, di profilare una vittoria di Pirro poiché la sua applicazione provocherebbe di fatto l`apertura alle procedure di stabilizzazione nei ruoli del personale della pubblica amministrazione anche di coloro che non sono stati selezionati mediante procedura concorsuale”.

“E` lì infatti – spiegano Quagliariello e Pastore – che si nasconde il rischio di una stabilizzazione `selezionata e mirata`. Sono infatti molteplici le forme di assunzione nella pubbliche amministrazioni che non passano necessariamente per le procedure concorsuali; solo a titolo di esempio si pensi alle cosiddette assunzioni a `chiamata diretta` oppure ai contratti di lavoro `in diretta collaborazione` stipulati per il personale di supporto di ministri e alti burocrati dello stato”.

Secondo i due esponenti di Forza Italia “una siffatta previsione normativa rischierebbe di minare le esigenze di tutela che hanno i veri precari. Spesso si dimentica, volontariamente, di evidenziare che le procedure di stabilizzazione non possono avvenire in condizione di esubero dell`organico dell`amministrazione di riferimento”.

“Includere anche coloro che sono stati assunti a tempo determinato mediante strumenti diversi dal concorso pubblico – concludono – significa, per i lavoratori assunti con regolari concorsi, subire il danno insieme alla beffa”.