Finanziaria. Oggi la fiducia sul dl: tutte le novità del Senato

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Finanziaria. Oggi la fiducia sul dl: tutte le novità del Senato

01 Agosto 2008

La manovra d’estate si avvicina a tagliare anche il traguardo del Senato. Il governo ha posto ieri la fiducia in Aula e si appresta a incassarla oggi. Il passaggio a palazzo Madama, fino alla settimana scorsa, sembrava quasi scontato e la manovra blindata. Sembrava addirittura difficile una terza lettura alla Camera. Ma in pochi giorni sono esplose, una dopo l’altra, una serie di mine per il governo.

Prima il problema della rimodulazione delle spese dei ministeri prevista dall’articolo 60, poi la bufera sui precari e sugli assegni sociali. L’esecutivo ha tirato dritto per un pò, ma alla fine ha dovuto cedere alle pressioni dell’opposizione, dei sindacati e delle associazioni di pensionati e casalinghe e fare dietro-front rispetto ad alcune norme approvate a Montecitorio.

Ha chiarito che la stretta sugli assegni sociali riguarda solo gli immigrati e non gli ultrasessantacinquenni italiani, ha circoscritto la norma sui precari ai soli processi in corso(anche se restano sempre forti dubbi sulla costituzionalità della misura) e ha modificato l’articolo 60, introducendo una serie di limiti sullo spostamento delle spese dei ministeri da parte del governo. Ma le modifiche sono state anche altre: complessivamente la commissione Bilancio ha detto sì a 7 emendamenti e a 66 correzioni formali del testo. Il governo ha tentato un ‘blitz’ in commissione. Ma il tentativo di eliminare il blocco alle assunzioni per Consob e le altre Autorità di vigilanza è andato a vuoto.

Tuttavia, il lavoro sembra sia stato completato in commissione. Il maxiemendamento del governo, infatti, non dovrebbe contenere, stando a quanto annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, nessun’altra modifica al testo. Domani il Senato voterà, quindi,la fiducia e martedì della settimana prossima ritoccherà alla Camera che darà il ‘disco verde’ definitivo alla manovra.

Queste alcune delle principali novità del passaggio a palazzo Madama.

PRECARI: il blocco del reintegro per i precari interesserà solo i processi in corso (secondo il governo la sanatoria risulta così limitata ai contenziosi con le Poste e a pochi altri casi). Quindi, la contestata norma anti-precari, dopo il passaggio in Senato, diventa così: "Con riferimento ai soli giudizi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, e fatte salve le sentenze passate in giudicato", in caso di irregolarità "il datore di lavoro è tenuto unicamente a indennizzare il prestatore di lavoro con un’indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di 6 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto".

ASSEGNI SOCIALI: salta il criterio del reddito per attribuire gli assegni, vincolo che obbligava ad aver "lavorato legalmente con un reddito almeno pari all’importo dell’assegno sociale". È stato confermato, invece, il requisito di 10 anni di soggiorno legale (in via continuativa) sul territorio nazionale. Continueranno, quindi, a percepire l’assegno gli italiani ultrasessantacinquenni indigenti, compresi coloro, come appunto le casalinghe, che non hanno mai avuto contratti di lavoro e redditi corrispondenti.

RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI: una proroga di tre mesi, da agosto a novembre, al governo per poter esercitare la delega sui ricongiugimenti familiari e sui diritti dei cittadini dell’Unione europea e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli stati membri.