Fini bacchetta i partiti: “Troppa propaganda e poca democrazia”
26 Settembre 2009
di redazione
"Oggi i partiti assomigliano a cartelli elettorali più che a luoghi in cui affrontare il futuro del Paese". Lo ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo a Torino alla tavola rotonda sul rapporto tra intellettuali e politica promossa dall’Università di Torino, dalla Fondazione Centro Studi per la riforma dello Stato e dalla Fondazione Gramsci per ricordare la figura di Ugo Spagnoli, deputato, avvocato e giudice costituzionale.
"Se i partiti – ha spiegato Fini – continueranno ad essere luoghi deputati alla propaganda e non troveranno forme di democrazia interna, le fondazioni continueranno ad avere un ruolo rilevante per la crescita della politica". Secondo il presidente della Camera, infatti, "in questa sorta di quotidiana ordalia che è il confronto politico-parlamentare, non ci sono grandi momenti di dibattito pacato che guardi avanti. I partiti sono inadeguati a questa sfida, mentre le fondazioni possono dare una buona risposta e possono essere anche il serbatoio della futura classe dirigente".
"Dialogare tra fondazioni – ha però precisato Fini – non significa fare inciuci: se attraverso le fondazioni si riesce a dare vita ad una sorta di reserve della republique io allora dico perché no. Una volta c’erano i partiti, ora abbiamo girato pagina. È inutile rimpiangere il passato, ma bisogna cerca di utilizzare gli strumenti del presente per migliorare e costruire quello che verrà dopo".