Fini torna indietro: “Mi piacerebbe riprendere il dialogo con Berlusconi”
04 Dicembre 2007
di redazione
Mi piacerebbe riprendere il filo del dialogo con Berlusconi, ma il Cavaliere dica cosa intende fare. Al di là delle schermaglie sulla legge elettorale”. Così Gianfranco Fini.
In una intervista al settimanale Tempi in edicola giovedì Fini si dice disponibile a dialogare con Silvio Berlusconi, dopo i giorni difficili che hanno seguito la nascita del Pdl.
“Da parte mia non c’è nessuna intenzione di chiudere al dialogo”, e aggiunge anzi, “mi piacerebbe riprendere il filo del dialogo. Però, anche Berlusconi ha i suoi difetti. Se pensa di porre fine al casino con una pacca sulle spalle e amici come prima, no, non ci siamo”.
Per Fini la crisi nata dopo che Berlusconi ha definito un ectoplasma la Cdl “mica è una questione personale di amicizia o di età. È una questione – spiega il leader di An – connessa alla condivisione o meno di valori, programmi, strategie. Condividere non vuol dire imporre. Vuol dire discutere e trovare un punto di sintesi”.
E ancora: “È chiaro che annunciare in maniera così repentina, senza che nessuno ne sapesse nulla, con modalità abbastanza originali, la nascita di un nuovo soggetto politico in cui tutti dovrebbero confluire ha rappresentato un ostacolo. E questo ostacolo c’è ancora”, ha detto.
“Al tempo stesso non c’è dubbio che poi occorre la capacità, se c’è, e in ogni caso la volontà, di andare al di là della forma e guardare alla sostanza”.
Per Fini è anche possibile “superare la schermaglia quotidiana sulla legge elettorale”.
La questione non è discettare di quale sistema elettorale scegliere, ma “è strettamente legata a che cosa si intende quando si dice: Facciamo un soggetto politico. Un soggetto politico è un insieme di uomini e di donne che ha delle regole di funzionamento. Ed è definito da valori di riferimento e da un programma per cui impegnarsi”.
“Il popolo di centrodestra ci vuole uniti”, torna a dire il leader di An. “Ma uniti su cosa e uniti per fare cosa? – conclude – E se dobbiamo dar vita a un processo unitario del centrodestra, quali sono le regole con cui si arriva a questo processo unitario?”.