Francia: aumento arresti e fermi di polizia

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Francia: aumento arresti e fermi di polizia

22 Aprile 2008

Esplode in Francia il ricorso al fermo
di polizia.

Secondo un’inchiesta pubblicata oggi da Le Monde il
numero dei fermi e degli arresti decisi dalle forze dell’ordine è aumentato del 54% dal 2000 al 2007, quando ha superato i
562.000 provvedimenti.

I fermi durano peraltro sempre piu’ a lungo, sottolinea il
quotidiano: se infatti i tre quarti di essi durano meno di 24
ore, i fermi lunghi (oltre le 24 ore) sono aumentati del 73,8% in
sette anni. La durata massima e’ di 48 ore, eccezion fatta per le
persone sospettate di terrorismo, per le quali varia tra 96 ore e
sei giorni.

Ormai, denunciano i sindacati dei magistrati “si applica
sistematicamente il fermo di polizia, in particolare nei casi
alla moda”, come l’alcolemia al volante o le violenze coniugali,
dove non si fa differenza tra un tasso di alcol elevato o
relativamente basso nel sangue o “una donna che strumentalizza la
giustizia accusando il marito e un vero caso di violenze”. In
quest’ultimo caso l’aumento degli arresti e’ dovuto alle
pressioni delle procure, che, spinte dal ministero della
Giustizia, chiedono maggiore severita’ con gli autori delle
presunte violenze.

Al punto, osserva Le Monde, che “ci si abitua al fermo, ormai
diventato banale”. Anche se le condizioni in cui avviene
evolvono. Dal primo giugno infatti gli interrogatori delle
persone arrestate per aver commesso dei reati saranno
videoregistrati.

Il settore nel quale c’e’ stato l’aumento piu’ flagrante dei
fermi e’ quello dell’ingresso e del soggiorno illegale sul
territorio: +179% in sette anni. Viene in seguito “l’uso di
stupefacenti”, in cui l’aumento e’ stato del 40%.
Secondo i sindacati di polizia l’aumento degli arresti e dei
fermi e’ dovuto alla richiesta dei responsabili politici di una
maggiore sicurezza pubblica (oltre 334.000 fermi su 562.000) e un
calo del tasso di risoluzione dei reati (meno del 40%). L’arresto
e il fermo vengono quindi usati anche se la polizia lo nega –
come mezzo di pressione per ottenere la confessione
dell’arrestato, evitando cosi’ un’inchiesta lunga e costosa.

Anche quest’anno, racconta il giornale, “la Commissione nazionale
per la deontologia della sicurezza [che bada al rispetto delle
regole deontologiche da parte delle ‘persone che esercitano delle
attivita’ di sicurezza’] ha segnalato nel suo rapporto per il
2007 dei casi di fermo eccessivamente lunghi, senza che i diritti
della persona arrestata le siano stati notificati o in cui la
persona e’ stata perquisita in modo abusivo o di minorenni i cui
diritti specifici non sono stati rispettati”.

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