G20. Gordon Brown spinge per “piano robusto” in accordo con Usa
24 Marzo 2009
di redazione
Per Gordon Brown,primo ministro britannico, al G20 programmato a Londra serve una vera e propria svolta: "Nella recessione più grave – ha detto – dobbiamo trovare la forza per dare forma a un nuovo ordine mondiale, riscrivendo i libri di storia e agendo rapidamente".Secondo il premier britannico i presupposti ci sono, l’Europa è unita e "mai da decenni si era vista un’amministrazione statunitense così pronta e desiderosa di cooperare con l’Unione europea".
"Ho parlato ieri col presidente Obama – ha proseguito Brown – e ci siamo detti che si può davvero aprire una nuova era di collaborazione tra Europa e Stati Uniti". Inoltre sia l’Ue che gli Usa sono d’accordo nel ritenere che «non si può più tollerare che i rischi della crisi si diffondano in tutto il mondo senza che nessuno si assuma le sue responsabilità". Proprio per questo motivo al G20 si dovrà lavorare "per trovare un accordo su standard internazionali comuni, anche per quel che riguarda le remunerazioni dei dirigenti".
"Noi possiamo insieme realizzare il più grande stimolo fiscale che il mondo abbia mai visto – ha proseguito Brown – il più grande taglio nei tassi di interesse, la più grande riforma del sistema finanziario internazionale, la prima regolamentazione sulle remunerazioni bancarie, la prima complessiva azione contro i paradisi fiscali e la prima volta che in una crisi mondiale aiutiamo i più poveri". Brown ha quindi proseguito spiegando che il vertice di Praga con Obama il prossimo 5 aprile "si può trasformare in un inarrestabile partnership progressiva per garantire i cambiamenti di cui il mondo ha bisogno".
Altro importante argomento affrontato è stato il terrorismo: "Ue e Usa lavorino insieme per sconfiggere la minaccia crescente del terrorismo dal Pakistan e dall’Afghanistan, questo terrorismo – ha aggiunto Brown – può colpire le strade dei nostri paesi in ogni momento e noi dobbiamo incrementare i nostri sforzi per sconfiggerlo". Il premier britannico ha poi fatto riferimento al ritorno della Francia nella Nato "sotto la leadership del presidente Nicolas Sarkozy". "Ue e Usa lavorino insieme per raggiungere un sogno che ora è possibile e cioè un mondo dove le armi nucleari non proliferano e nel quale le potenze nucleari si accordano per reali riduzioni dei loro arsenali".
Il premier britannico ha poi chiuso parlando della GB: "non si vede come un’isola separata dall’Europa ma si considera come un Paese al centro dell’Ue, nella corrente principale europea, anche per questo motivo sono fiero del fatto che il nostro Parlamento abbia ratificato a larga maggioranza il Trattato di Lisbona", ha detto ancora Brown.