Gasparri e la “pare ministro” Melandri
12 Novembre 2007
di redazione
Nel day after dei drammatici fatti di Arezzo, il deputato di An
Maurizio Gasparri ha invocato l’intervento dell’Authority puntando il dito
contro lo speciale del Tg1 in cui domenica sera Gianni Riotta ha ospitato senza
contraddittorio politico Giovanna Melandri.
“Da ministro – ricorda Gasparri –
quando una volta andai ad Unomattina per parlare di un tema tecnico e non
politico (il digitale terrestre) l’Autorità delle Comunicazioni censurò la Rai
%0Aperché un ministro era andato in onda senza contraddittorio”.
Ora, di fronte al diverso trattamento riservato alla ministra
diessina e al silenzio dell’organo di vigilanza che in altre occasioni s’era
mostrato così solerte, Gasparri s’è incazzato. Ed è difficile dargli torto.
“L’emergenza del dramma che ha sconvolto il mondo del calcio – ha aggiunto –
non giustifica una trasmissione unidirezionale con un ministro notoriamente
incompetente nonostante la cortesia del direttore Riotta che le ha quasi
attribuito la vittoria ai mondiali”.
Fin qui ci siamo. Peccato che poi, preso dalla foga, il
parlamentare di An si sia lasciato andare ad una dichiarazione decisamente
fuori luogo. “Che dirà ora l’Authority di fronte al fatto che domenica sera
nello speciale Tg1 la Melandri, pare ministro dello Sport e dei Giovani, ha partecipato
ad una trasmissione da sola?”.
Eh no, caro Gasparri, la Melandri non “pare” ministro dello Sport.
Lo è, purtroppo. Altrimenti gli europei del 2012 si sarebbero giocati in
Italia.