Genova. Maxisequestro di oggetti d’arte rubati

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Genova. Maxisequestro di oggetti d’arte rubati

30 Settembre 2010

Tre antichi dipinti ad olio, due pale d’altare del ‘700, una scultura raffigurante uno stemma araldico policromo e 133 reperti archeologici di rilevante pregio ed interesse artistico sono stati ritrovati e confiscati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova all’interno di una villa di Mignanego, di proprietà di un medico romano trentenne.

Le opere d’arte, del valore di oltre un milione di euro, erano state trafugate in varie regioni italiane tra il 1989 e il 2004. A dare il via all’indagine, un normale controllo amministrativo presso una casa d’aste genovese, che aveva messo in vendita un importante dipinto di scuola emiliana del XIX secolo, raffigurante il "martirio di San Sebastiano", risultato però provento di un furto avvenuto a Roma nella metà degli anni Novanta. I militari sono così risaliti all’identità del mandatario, il medico romano che è attualmente indagato con l’accusa di ricettazione.

I dipinti ad olio, che erano stati rubati nel 2004 a Palermo nell’abitazione di un libero professionista, le pale d’altare, trafugate nel 1989 dalla Chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Quindici, in provincia di Avellino e la scultura, provento di un furto avvenuto nel 1999 nella Chiesa del Bambin Gesù di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, sono già stati restituiti ai legittimi proprietari. I reperti archeologici, tra cui materiali di produzione etrusca e più di cento vasi, la maggior parte dei quali saccheggiati da necropoli apule del IV secolo avanti Cristo, sono stati confiscati su ordine dell’autorità giudiziaria e trasferiti presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, dove saranno catalogati prima di essere esposti al pubblico.