Germania. “Il boia di Sobibor” è stato arrestato a Monaco

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Germania. “Il boia di Sobibor” è stato arrestato a Monaco

12 Maggio 2009

John Demjanjuk, l’89enne accusato di aver avviato migliaia di ebrei nelle camere a gas del lager di Sobibor, è stato arrestato oggi al suo arrivo a Monaco, dopo essere stato espulso dagli Stati Uniti e privato della cittadinanza americana. Agenti federali statunitensi lo hanno accompagnato in volo e consegnato alle autorità tedesche. Demjanjuk è stato portato a bordo di un’ambulanza al carcere di Stadelheim, dove è stato sottoposto ad un controllo medico. Il vice direttore del penitenziario, Jochen Menzel, ha definito "stabili" le sue condizioni di salute. La procura tedesca intende interrogare il presunto criminale nazista prima di decidere se incriminarlo per il suo ruolo nello sterminio di 29mila ebrei nel lager di Sobibor, presso Lublino, nella Polonia allora occupata dai nazisti.

Per motivi anagrafici, quello contro Demjajuk potrebbe essere l’ultimo grande processo contro un presunto criminale nazista. "Possiamo emettere un’incriminazione nelle prossime settimane se non potrà fornire prove a sua discolpa", ha dichiarato il procuratore di Monaco Anton Winkler. Kurt Schrimm , il procuratore alla guida dell’ufficio crimini di guerra di Ludwigsburg, afferma che esistono diverse prove documentali a carico, fra cui una carta d’identità nazista che prova l’assegnazione al campo di Sobibor di un uomo chiamato Ivan Demjanjuk, per vari mesi nel 1943.

Secondo le accuse, prima lavorò come guardiano al lager di Sobibor, poi a quello di Flossenbuerg. Fra il 1945 e il 1952 visse in Germania, poi emigrò negli Stati Uniti, nascondendo il suo passato. Negli Stati Uniti, Demjanjuk si costruì una nuova vita come operaio in una fabbrica automobilistica di Cleveland, in Ohio, cambiando il suo nome da Ivan a John. Il suo caso si aprì nel 1977, quando il dipartimento di Stato americano iniziò la procedura per la revoca della cittadinanza dopo la scoperta del suo passato nazista. Trasferito in Israele, nel 1988 vi fu condannato a morte, con l’accusa di essere stato un guardiano del lager di Treblinka, tristemente noto come «Ivan il terribile». Ma nel 1993 la Corte Suprema israeliana lo assolse, stabilendo che vi era stato uno scambio di persona. Demjanjuk tornò negli Stati Uniti, ma il suo caso fu poi riaperto dalle nuove accuse relative a Sobibor. Il presunto criminale di guerra, che ora è apolide e si dichiara innocente, ha tentato di opporsi in tutti modi all’espulsione dagli Stati Uniti, in ragione dell’età avanzata e delle pretese cattive condizioni di salute.